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Morte del rapper Cranio Randagio: le indagini puntano sulla droga consumata alla festa

Si continua ad indagare sulla morte di Vittorio Bos Andrei, in arte Cranio Randagio, il giovanissimo rapper morto a Roma dopo una festa in casa di amici. Le indagini per capire le cause del decesso puntano sul mix di alcol e droghe che potrebbe essere stato fatale: si attende però il risultato dell’esame tossicologico.
A cura di Va.Re.
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Vittorio Bos Andrei, 22 anni ancora da compiere, è morto lo scorso sabato in casa di amici. In arte Cranio Randagio, già protagonista dell'edizione 2015, Vittorio era una delle promesse del rap italiano. Secondo l'autopsia il ragazzo non soffriva di patologie cardiache: sulle ragioni per cui il suo cuore abbia smesso di battere sarà necessario indagare ancora. Una prima risposta potrebbe arrivare dell'esame tossicologico, per stabilire che sostanze stupefacenti e quanto alcol Vittorio abbia assunto quella sera alla festa nell'appartamento alla Balduina dove è deceduto.

Gli amici che erano con lui avrebbero confermato l'assunzione di marijuana e alcol, ma potrebbe esserci anche qualche altra sostanza nel mix che lo avrebbe stroncato. Per questo gli inquirenti sono determinati a risalire a chi ha fornito lo stupefacente per la serata. Gli amici e i colleghi chiedono rispetto per Vittorio dopo la sua morte, di non criminalizzare, di non appannare la sua immagine con illazioni fuori luogo, di attenersi ai fatti, ma soprattutto di non giudicare.

Rimangono da chiarire anche le ultime ore di vita del rapper. Secondo quanto spiegato dai proprietari dell'abitazione Vittorio si era alzato attorno alle 14.00, era stato male ma sembrava essersi ripreso, poi all'improvviso si è accasciato a terra e hanno chiamato i soccorsi.

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