Mondo di Mezzo, revocato il 41bis a Massimo Carminati: caduta l’accusa mafiosa
Revocato il 41bis all'ex Nar Massimo Carminati. Il provvedimento è stato preso grazie al parere positivo della Dda di Roma e della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo. A firmare il decreto di revoca il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. Si tratta del cosiddetto regime di carcere duro: la decisione arriva dopo la sentenza dei giudici della Suprema Corte di Cassazione, che hanno fatto cadere nei confronti dell'imputato l'accusa di associazione mafiosa nel processo relativo al Mondo di Mezzo. Stesso esito nei confronti di Salvatore Buzzi e di altri sedici imputati.
Fine del carcere duro per Carminati
Carminati al momento si trova ristretto nel carcere di Sassari, con una condanna in appello a quattordici anni e mezzo, ma alla luce della sentenza di Cassazione, i giudici della Corte d'Appello dovranno nuovamente calcolare la sua pena, venuta meno l'aggravante mafiosa. "Carminati è un detenuto irreprensibile, non ha mai avuto problemi con la polizia penitenziaria" ha detto all'Adnkronos Giosuè Bruno Naso, difensore di Carminati nei primi due gradi del processo. L'avvocato Alessandro Diddi chiederà la revoca della misura cautelare in carcere per il suo assistito, Salvatore Buzzi.
Il processo a Massimo Carminati
L'ex Nar in primo grado era stato condannato a vent'anni di carcere ma era caduta l'accusa di associazione mafiosa avanzata dalla Procura. In conseguenza del pronunciamento dei giudici il regime di carcere duro per Carminati era stato revocato. I giudici di appello hanno invece riconosciuto l'associazione per delinquere di stampo mafioso a lui e a 18 su 43 imputati, che poi è definitivamente caduta in Cassazione.