Moglie e figlia segregate e tenute senza cibo: medico legale arrestato a Roma
Avrebbe maltrattato per anni la moglie peruviana e la figlia di questa costringendole a vivere quasi segregate in casa, senza mobili o un letto su cui dormire e senza acqua calda per lavarsi. Sono le accuse nei confronti di Angelo Signoracci, 60enne medico legale discendente della famiglia di tecnici delle autopsie, arrestato dalla polizia per maltrattamenti in famiglia, minacce e lesioni. La donna di 35 anni, che è in Italia insieme alla figlia 13enne avuta da una precedente relazione, avrebbe subito questo stato di cose per anni senza denunciare nulla. La svolta dopo una segnalazione dell’ospedale dove la donna era stata medicata per aver subito alcune percosse. Gli agenti l’hanno così invitata a raccontare la storia avviando le indagini. Durante l'inchiesta la polizia ha scoperto che le due erano state costrette a vivere senza mobili, a dormire su giacigli di fortuna in uno stanzino senza finestre e senza cibo.
In casa né mobili né cibo
Secondo gli agenti, per anni il medico avrebbe maltrattato la seconda moglie vessandola psicologicamente con l'obiettivo di indurla a lasciare la casa e accettare a forza la separazione. Per la 35enne l'incubo è iniziato subito dopo la morte della madre di Signoracci: "Ero la sua badante, poi quando la signora è mancata Angelo mi ha chiesto di sposarlo. Ma per convenienza" ha spiegato la donna agli inquirenti, aggiungendo: "Non voleva spendere soldi e non comprava nulla da mangiare. Tre anni dopo a seguito di un aborto decise che non mi voleva più". Durante gli accertamenti in casa gli agenti hanno scoperto che la donna viveva nell'abitazione senza nessun mobile né elettrodomestici, ma anche senza stoviglie, tavoli o letti. L'uomo ha raccontato che il mobilio non c'era mai stato in casa, ma la polizia ha trovato diversi mobili alla rinfusa chiusi a chiave in un'altra sua abitazione e nello studio.