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Migranti in cantina a Cassino: il piccolo Mouad disabile ricoverato grazie al servizio di Fanpage.it

Buone notizie per il piccolo Mouad, il figlio disabile di una coppia marocchina costretta a vivere in una cantina a Cassino. Dopo il servizio di Fanpage realizzato dal reporter Alessio Viscardi il bimbo è stato ricoverato nella casa di cura privata Sant’Anna, dove riceverà a titolo gratuito le cure di cui ha bisogno.
A cura di Alessia Rabbai
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Il piccolo Mouad mentre viene trasportato in ambulanza
Il piccolo Mouad mentre viene trasportato in ambulanza

Buone notizie per il piccolo Mouad, il figlio disabile di una coppia marocchina costretta a vivere in una cantina a Cassino. Dopo il servizio di Fanpage realizzato dal reporter Alessio Viscardi il bimbo è stato ricoverato nella casa di cura privata Sant'Anna, dove riceverà a titolo gratuito le cure di cui ha bisogno. Poi, sarà trasferito alla casa di cura Villa San Giovanni, sempre gratuitamente, dove riceverà le terapie necessarie alla sua malattia. Dopo il servizio c'è stata tanta solidarietà tra le persone che si sono mobilitate per aiutare la famiglia del piccolo Mouad. La proposta è partita dal web: "Pagheremo l'affitto della famiglia per un anno". Il Comune ha messo a disposizione un fondo per pagare loro un affitto per portarli via dalla cantina in cui hanno vissuto. Ora, grazie all'intervento di Fanpage, questa storia ve la possiamo raccontare contenti che queste persone abbiano trovato un'altra sistemazione, dignitosa. In bocca al lupo a Mouad e alla sua famiglia!

La storia della famiglia di Mouad

Abdelhadi è arrivato dal Marocco sei anni fa in cerca di un lavoro e da due anni vive con la sua famiglia in un magazzino di Cassino. Sono stipati in pochi metri quadri, senza finestre né servizi. Abdelhadi non ha i soldi per pagare un affitto ed è costretto a restare qui nonostante uno dei suoi figli soffra di una grave malattia invalidante. Mouad ha dodici anni e soffre di una patologia neurodegenerativa non può muoversi né parlare e dipende per tutto dai suoi genitori. Dovrebbe seguire delle terapie, ma in ospedale a Roma non c'è posto: "Aspettiamo da un anno e sei mesi che ci chiamino". Vivere in una cantina mette in grave pericolo la sua salute già precaria. Abdelhadi non ha un lavoro e si arrangia come può: vende ombrelli per strada ma ora teme le nuove norme contro gli ambulanti. Non si può permettere il sequestro della merce o una contravvenzione, ma senza lavoro e senza casa adesso è a rischio anche il suo permesso di soggiorno.

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