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Migranti costretti a vivere in cantina, l’appello dell’assessore: “Solidarietà sia più reale e meno social”

La storia di Souktani Abdelhadi, raccontata da Fanpage.it in un servizio di Alessio Viscardi, ha colpito molto l’intera comunità di Cassino. Ma forse più a parole che nei fatti. In pochi hanno risposto all’appello del Comune: “La solidarietà espressa in questi giorni sui social deve poi essere vera, reale, quella che oggi manca”.
A cura di Enrico Tata
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La storia di Souktani Abdelhadi, raccontata da Fanpage.it in un servizio di Alessio Viscardi, ha colpito molto l'intera comunità di Cassino. Ma forse più a parole che nei fatti. La macchina della solidarietà si sta muovendo per aiutare Abdelhadi, arrivato dal Marocco sei anni fa in cerca di un lavoro e che da due anni vive in un magazzino di Cassino, costretto, insieme alla sua famiglia, a dormire in pochi metri quadrati, senza finestre né bagni. All'appello rivolto dal Comune, però, denuncia l'assessore ai Servizi Sociali Benedetto Leone, non hanno risposto in molti. L'amministrazione ha già annunciato che pagherà per un anno l'affitto di una casa alla famiglia, di cui fa parte anche il piccolo Mouad, che soffre di una malattia degenerativa. Ma per il momento in pochi hanno dato disponibilità ad affittare la loro abitazione a un canone agevolato. A questo si aggiunge il fatto che il Comune di Cassino non dispone di alloggi popolari di emergenza, che in molti casi, spiega l'assessore, sono stati occupati abusivamente.

"Ho fatto un appello per avere un affitto a canone basso, ma da questa mattina nessuno ha risposto. Perché poi quando vengono a sapere che si tratta di una famiglia non italiana, con problemi, con nessuno dei due adulti che lavora, c'è diffidenza, c'è indifferenza e poi c'è ipocrisia. La solidarietà espressa in questi giorni sui social deve poi essere vera, reale, quella che oggi manca", ha detto l'assessore Leone ai microfoni di Fanpage.it.

"Non posso nascondervi che sto raccogliendo solo tanti “ni”, tanta invece è la diffidenza, l’indifferenza e l’apatia nel farsi carico di un problema. Ciò che ci deve spaventare non è la violenza dei cattivi ma l’indifferenza dei buoni. Sulla strumentalizzazione politica dei soliti stendiamo un velo pietoso. Il mio telefono e l’ufficio dei Servizi Sociali resta a disposizione per una risposta positiva di una casa.A tutti Noi dico:che la solidarietà sia meno “social” e molto molto più vera e reale. Odio l’indifferenza", ha scritto l'assessore in un duro post pubblicato su Facebook.

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