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Michela Di Pompeo massacrata nella notte, l’accusa è di omicidio volontario premeditato

Secondo gli inquirenti non solo si tratta di omicidio volontario, ma anche premeditato. E proprio con questa accusa la procura di Roma ha chiesto al gip la convalida del fermo di Francesco Carreri, compagno di Michela Di Pompeo.
A cura di Enrico Tata
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Massacrata nel sonno con un pesetto da palestra nella sua camera da letto. Secondo gli inquirenti non solo si tratta di omicidio volontario, ma anche premeditato. E proprio con questa accusa la procura di Roma ha chiesto al gip la convalida del fermo di Francesco Carrieri, compagno di Michela Di Pompeo, l'insegnante trovata morta ieri mattina in un appartamento al vicolo del Babuino, nel cuore del centro storico di Roma a pochi passi da piazza del Popolo e piazza di Spagna.

Stando a quanto ricostruito dai titolari delle indagini, il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il sostituto Pantaleo Polifemo, l'omicidio sarebbe avvenuto a causa della volontà della donna di troncare la relazione con Carrieri. Sarebbe stato l'assassino stesso a confessare il movente. L'autopsia sul corpo della vittima dovrà stabilire con quanti colpi Michela Di Pompeo è stata uccisa e accertare se davvero il delitto confessato dal cinquantacinquenne dirigente di banca sia avvenuto mentre la donna dormiva. Da una prima analisi della salma, comunque, sembra che la donna non abbia fatto nulla per difendersi. Particolare questo che avvalora l'ipotesi dei pm, e cioè che Michela sia stata uccisa nel sonno. L'esame autoptico dovrà anche rivelare l'ora esatta della morte, per stabilire cioè quanto tempo ha aspettato Carrieri prima di confessare il delitto presentandosi dai carabinieri.

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