Matrimoni gay, il prefetto annulla le 16 trascrizioni. Marino: “Ci opporremo”
Una decisione che era attesa da giorni, e oggi è arrivata. Il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha inviato al sindaco Ignazio Marino un atto per l'annullamento delle trascrizioni dei 16 matrimoni gay celebrati all'estero. Secondo quanto riporta la lettera inviata dal prefetto al primo cittadino, ora il Comune avrà sessanta giorni di tempo per ricorrere al Tar e 120 per appellarsi al presidente della Repubblica. "Un atto illegale, illegittimo, contro i principi dell'Unione Europea, ha commentato Marino in un video messaggio pubblicato su Facebook. "Onestamente – ha aggiunto il sindaco – non riesco a capire quale pericolo possa costituire per la città di Roma l'esistenza di una coppia che si ama e che ha dichiarato il proprio amore".
Matrimoni gay, dalla circolare di Alfano alle 16 trascrizioni
Il prefetto ha messo così in pratica la circolare del 7 ottobre inviata dal Viminale , con la quale il ministro dell’Interno Angelino Alfano aveva invitato tutti i prefetti d’Italia “alla cancellazione delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero” perché “la legge italiana non prevede matrimoni tra persone dello stesso sesso”. Nonostante l’ordine del ministro dell’Interno, Ignazio Marino aveva tirato dritto per la sua strada e sabato 18 ottobre ha firmato personalmente la trascrizione di 16 matrimoni tra omosessuali nei registri di Roma Capitale. “Abbiamo fatto la cosa giusta”, aveva detto Marino, perché “abbiamo seguito un’indicazione di 12 anni fa dell’Ue di evitare ogni forma di discriminazione rispetto al sesso di una coppia”. Contro la decisione del prefetto si schiera Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center: "L'atto di annullamento è un attacco durissimo contro i gay da parte del governo Renzi- attacca Marrazzo – C'è più di qualche ragione per chiedere conto al governo di un'azione di polizia contro l'amore gay che mai si era vista nemmeno con i governi di centro destra. Le unioni gay non possono essere trattate come una questione di ordine pubblico. Contro l'annullamento faremo ricorso, ma la parola prima che ai tribunali è di pertinenza della politica. Renzi non si nasconda dietro gli annunci".