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Massimo Carminati è uscito dal carcere ma ha l’obbligo di dimora: non può uscire da Sacrofano

Massimo Carminati è uscito ieri dal carcere, ma per lui è stato disposto l’obbligo di dimora: non potrà spostarsi dal comune di Sacrofano, provincia di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Massimo Carminati all'uscita del carcere di Oristano
Massimo Carminati all'uscita del carcere di Oristano

Massimo Carminati è stato scarcerato ieri, ma per lui è stato disposto l'obbligo di dimora: non potrà spostarsi dal comune di Sacrofano, provincia di Roma. Così ha disposto la Corte d'Appello su richiesta della Procura generale. L'imputato simbolo nell'inchiesta sul ‘Mondo di mezzo' romano ha potuto lasciare il carcere dopo l'accoglimento della richiesta da parte dei suoi legali per scadenza dei termini della misura cautelare. Carminati non solo non potrà uscire da Sacrofano, ma non potrà neanche espatriare. Queste disposizioni sono giustificate, secondo i magistrati, dai precedenti giudiziari del ‘Cecato': non solo ‘Mafia Capitale', ma anche i tanti altri episodi che hanno caratterizzato la sua carriera criminale, come l'arresto del 20 aprile del 1981, quando aveva 23 anni. Fu bloccato mentre tentava di espatriare clandestinamente in Svizzera, gli agenti fecero fuoco nel tentativo di fermarlo e Carminati fu colpito all'occhio e ne perse l'uso.

Dopo 5 anni e 7 mesi ha lasciato il carcere di Oristano

Dopo 5 anni e 7 mesi trascorsi in cella, ha lasciato il carcere di Oristano ed è tornato nella villa di Sacrofano, dove fu arrestato a dicembre del 2014. Da allora ha affrontato il processo di primo grado, quello di secondo grado, che ha riconosciuto per lui e per Salvatore Buzzi il reato di associazione di stampo mafioso, e la sentenza della Corte di Cassazione, che ha ribaltato tutto e ha stabilito che ‘Mafia Capitale' non fu mafia. Quella di Buzzi e Carminati secondo gli ‘ermellini' non era un'associazione di stampo mafioso, ma un'associazione criminale semplice e per questo ha disposto un nuovo processo d'appello, che probabilmente ridurrà di molto le condanne degli imputati. Carminati era rimasto l'unico in carcere, mentre Buzzi era uscito poco dopo la sentenza della Corte suprema. La custodia cautelare in carcere per il reato di associazione a delinquere può essere disposta per un massimo di 4 anni. Nel caso di Carminati tale termine è stato sospeso nel corso dei due processi e nel corso della pubblicazione delle sentenze, portando di fatto il termine massimo a cinque anni e mezzo, cioè aprile 2020. Dopo la sentenza della Cassazione è stato revocato per lui il regime del carcere duro (articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario).

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