Mafia Roma. Marino: “Questa non è una città di mafiosi”
"Roma non è una città di mafiosi". Il sindaco Ignazio Marino in un’intervista a RaiNews24 parla del caso ‘Mafia-capitale'. "Roma ha tre milioni di abitanti, la stragrande maggioranza persone perbene, che in questo momento soffrono per la crisi economica, spesso per la mancanza di lavoro, spesso per la difficoltà di trovare un alloggio a un prezzo compatibile con il salario che ricevono. Questa è la Roma che conosco – sottolinea – di persone perbene". Il primo cittadino della Capitale afferma di non aver alcuna intenzione di lasciare la propria carica e respinge con decisione la richiesta di dimissioni avanzata da Silvio Berlusconi. "Il leader di Forza Italia in questo momento sta scontando una pena ed è stato il presidente del Consiglio che, su richiesta del suo ministro degli Interni per provata presenza e controllo mafioso di un comune del Lazio, si rifiutò di procedere allo scioglimento di quel comune, il comune di Fondi" afferma il Marino. Quindi punge il leader di Forza Italia: "E' questo il pulpito da cui io devo ascoltare delle prediche?". Poi sull’eventuale nomina di Gian Carlo Caselli a presidente della commissione Trasparenza, spiega: "Caselli è un caro amico, col quale ho parlato in questi giorni. E' una persona a cui ho l'abitudine di chiedere consiglio. In questo momento non credo che ci sia un trasferimento del procuratore Caselli a Roma", dice Marino nell’intervista.
Mafia Capitale, Boschi boccia commissariamento. Critiche dall'opposizione
Sulla vicenda che ha sconvolto Roma, è intervenuta oggi anche Maria Elena Boschi che ha bocciato il commissariamento. "Perché si arrivi a commissariare un Comune ci vogliono degli estremi precisi e in questo caso non ci sono. Marino deve continuare a governare la città, e a farlo bene. Anche perché – sottolinea il ministro – a quanto mi risulta, non è Marino a essere indagato ma Alemanno". Lo scandalo Mafia capitale "è inaccettabile – sostiene la Boschi – una vera e propria vergogna: si facciano presto i processi senza sconti a nessuno" ma non possiamo fare "di ogni erba un fascio" e "si accertino le responsabilità individuali". Il titolare alle Riforme difende il suo Pd, che "ha fatto autocritica, ha commissariato il partito romano" inaugurando un'opera di pulizia anche con Orfini "che gli altri non stanno facendo al proprio interno". Dall'opposizione però non sono dello stesso avviso. Alessandro Di Battista, nei giorni scorsi nominato nel direttorio del M5S, chiede "intransigenza assoluta, perché la mafia è letame e il letame si tratta con la pala, non con il cucchiaino d'argento. C'è chi sostiene che #MafiaCapitale riguardi solo poche persone che hanno commesso reati in un breve periodo. Non è così – afferma Di Battista -. Il sistema, tutto, è marcio e Mafia Capitale non è stata fatta in un giorno". Critiche anche Forza Italia con Maurizio Gasparri che rimarca la richiesta fatta già da Berlusconi. "Il Comune di Roma va sciolto con le dimissioni di tutti i consiglieri. Chi vuole tenere in vita l'amministrazione in una situazione così delicata e ostacola il voto può incorrere in reati penali. Ribadisco – conclude Gasparri – che serve una soluzione rapida e immediata: iniziare tutto d'accapo con nuove elezioni”.