Mafia a Ostia, il tabaccaio conferma le accuse agli Spada: “Volevano che pagassi il pizzo”
Una testimonianza storica quella resa ieri in tribunale da Adriano Baglioni, tabaccaio di Ostia. E' il primo commerciante del litorale che denuncia apertamente in aula un esponente del clan Spada. Ha raccontato del tentativo di estorsione nei suoi confronti e di come Emiliano Belletti, detto Alvaretto, si presentò nella sua tabaccheria e pretese di incassare 100mila euro da una schedina mai giocata. "Asseriva che io l'avrei truffato poiché mi aveva lasciato delle schedine del superenalotto da giocare che io non avrei giocato. Sosteneva che con una di quelle schedine aveva vinto e dunque che avrei dovuto dargli 100mila euro", ha raccontato Baglioni. Prima le telefonate, poi le minacce in compagnia di Carmine Spada, detto Romoletto. "Mi dissero che se non avessi pagato quei 100mila euro mi avrebbero ammazzato, fatto saltare il negozio, distrutto la mia famiglia, fatto del male. Io tentavo di calmarli facendo capire loro che io non avevo truffato nessuno e che quelle schedine che Belletti lasciava sempre nel mio negozio erano state regolarmente giocate. Come sempre", è il racconto del tabaccaio riportato da Federica Angeli su Repubblica.
Volevano quei soldi: 100mila euro suddivisi in quattro rate da 25mila euro che Baglioni avrebbe dovuto trovare entro cinque giorni, cosa che il tabaccaio effettivamente cominciò a fare. Poi, il 29 aprile Alvaretto e Romoletto si ripresentano al negozio: "Mi chiesero di uscire, mi schiaffeggiarono, mi promisero di uccidermi. Dopo un'ora tornarono e mi dissero che il debito era diventato di 275mila euro e che per pareggiare il conto avevano già un acquirente, un'agenzia immobiliare e un loro notaio di fiducia per acquisire un'altra attività che ho, una gelateria". Il commerciante decise allora di sporgere denuncia e i due furono arrestati.