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L’ultima minaccia dopo 4 anni di violenza: “Se non torni con me in Etiopia ti uccido a coltellate”

Incubo finito per una donna di origine etiope e la sua bambina. Il marito voleva costringerla a tornare con lui nel suo paese d’origine, altrimenti l’avrebbe uccisa e gli avrebbe sottratto la bambina di tre anni. L’uomo aveva anche tenuto a precisare che in caso lo avesse denunciato l’avrebbe uccisa in modo ancora più atroce.
A cura di Redazione Roma
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Immagine di repertorio
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Un uomo di quarant'anni di origine etiope è stato arrestato dopo anni quattro anni di violenze e vessazioni nei confronti della moglie, una connazionale. "Se non torni in Etiopia con me ti uccido con sessanta coltellate, se mi denunci con con centoventi". Questa l'ultima minaccia dell'uomo nei confronti della moglie prima che questa, preoccupata per la sua stessa incolumità ma soprattutto che il marito le sottraesse la figli di poco più di tre anni portandola nel paese natale, si decidesse a sporgere denuncia chiedendo aiuto in un commissariato di Polizia di San Giovanni. Ora l'uomo è stato raggiunto dal divieto di avvicinamento nei confronti della moglie e della figlia, con un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Roma, al termine di veloci accertamenti.

L'incubo finito per la donna e la sua bambina

Le tensioni nella coppia erano iniziate quando la donna era rimasta incinta. Da quel momento un crescendo di violenze fisiche e psicologiche, una situazione precipitata con la scelta del quarantenne di tornare nel suo paese d'origine. Di fronte al suo rifiuto e alla pretesa che l'ormai ex compagna lo seguisse erano seguite minacce di morte e pressioni di ogni genere. Si era detto anche pronto a sottrargli la bambina con la forza se non l'avesse seguito spontaneamente, e ad ucciderla nel caso avesse fatto ancora resistenza. Terrorizzata dal rimanere di nuovo sola con lui, la donna ha trovato il coraggio di denunciare e di raccontare il suo incubo agli agenti, facendo così immediatamente partire la denuncia e l'azione degli inquirenti.

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