Luca Sacchi, dalla pistola alle mosse del gruppo quali sono ancora i nodi da sciogliere

Cosa sappiamo oggi della morte di Luca Sacchi? Il giovane è stato attinto da un colpo di pistola nella serata di mercoledì 23 ottobre, mentre si trovava insieme alla fidanzata di fronte ad un pub in zona Appio Latino. Dalle pagine di convalida del fermo appare più chiara la dinamica complessa che ha preceduto l'omicidio, dove non c'è più spazio per un semplice scippo finito male. Uno scambio di droga finito male, così si può riassumere questa tragica vicenda. I pusher danno appuntamento ai ragazzi, decidono poi di non effettuare lo scambio e di rapinare Anastasiya colpendola con una mazza (sembra che nello zaino avesse una somma pari a 2mila euro). Luca reagisce per difendere la sua fidanzata e viene freddato con un colpo di pistola.
Le domande senza risposta
La pistola calibro 38 che ha tolto la vita a Luca Sacchi di chi era? Come se l'è procurata Valerio del Grosso? Lui un 21enne pasticcere con un figlio di pochi mesi e nessun precedente penale sulle spalle. Una famiglia perbene senza ombre quella di Del Grosso, residente in una villetta a schiera a via Monteleone Sabino a Casal Monastero insieme ai genitori e tre fratelli. E forse Valerio era stato avvicinato recentemente da qualcuno che gli aveva promesso qualche guadagno extra, una prospettiva allettante per un neopapà. Ma ci sono tante altre domande ancora senza risposta in questa triste vicenda. Perché Valerio del Grosso e Paolo Pirino portano con loro una pistola e una mazza per uno scambio di droga? E che ruolo hanno in questa vicenda Valerio R. e Simone P. i due giovani mandati a verificare che nello zaino di Anastasiya Kylenyk, la fidanzata di Luca, ci fossero i soldi. Il loro era un quartetto già collaudato? È ancora presto per dire se c'è un coinvolgimento in organizzazioni criminali vero e proprio o si tratta di semplici cani sciolti.