Luca Miozzi, morto a 17 anni sulla Colombo, il padre: “E’ caduto per un ostacolo”

Non si dà pace Andrea, il papà di Luca Miozzi, morto a 17 anni sulla Cristoforo Colombo dopo aver sbandato con la sua motocicletta. Secondo lui sull'asfalto della strada, una delle più pericolose di Roma, deve esserci stato qualche ostacolo, un sasso o una radice di un albero. "Luca era sulla corsia di destra, all'interno della carreggiata, quasi verso il centro. A un certo punto il manubrio ha vibrato vistosamente, come se non riuscisse più a mantenere la ruota anteriore dritta a causa di un ostacolo improvviso. Luca non è riuscito a rallentare e la sua moto ha virato a destra finendo sul lato della strada dove probabilmente è sbalzata per colpa delle radici fuori banchina. Ma dev'esserci stato qualcosa che ha determinato lo sbandamento iniziale: un'altra radice degli alberi che affiorava oppure un sasso. Perché ho visto Luca sbandare senza alcun motivo apparente", ha raccontato in un'intervista pubblicata su Il Messaggero.

La motocicletta era seminuova, improbabile un guasto tecnico, ma i vigili che si sono occupati dei rilievi hanno dichiarato che in strada non c'era alcun masso. "Quel sasso io l'ho visto lì sull'asfalto. Se è davvero così, allora deve essere stata una radice o un dosso, perché Luca non avrebbe potuto perdere il controllo dell'Aprilia in quel modo", è sicuro Andrea. In una statistica realizzata due anni fa, via Cristoforo Colombo si confermava la strada più pericolosa della Capitale, con il numero di incidenti di gran lunga più alto rispetto a tutte le vie di Roma. "Quella strada deve essere messa in sicurezza. Nessun genitore deve piangere un figlio in questo modo. Non si può fare finta di nulla aspettando il prossimo morto", chiedono i genitori di Luca.