Per il giudice l’ex senatore Sergio De Gregorio “ha una caratura criminale e scaltrezza eccezionale”
"Punto di riferimento indiscusso, lo stratega del gruppo, sempre pronto a ‘sistemare' le cose. È lui che risolve le questioni sorte all'interno del gruppo e che suggerisce ogni volta le strategie difensive. Ha una caratura criminale e scaltrezza davvero eccezionale". Sono le parole che sceglie il gip Antonella Minunni per descrivere, nell'ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere, l'ex senatore Sergio De Gregorio. Non nuovo a problemi di giustizia ("è recidivo – scrive il gip – avendo riportato, tra l'altro, condanne per corruzione in atto contrario ai doveri d'ufficio), De Gregorio è accusato di estorsioni ai danni di almeno due bar romani: l'ex bar Surma di via Flavia e il bar Enjoy di via Chiana. Entrambi i titolari dei due locali sono stati minacciati dalla banda di De Gregorio. Il suo braccio destro era Pietro Schena, definito dal giudice "scaltro e spregiudicato". I suoi metodi "lasciano intravedere la sua spiccata pericolosità sociale. Anche lui è recidivo, come l'ex senatore.
De Gregorio, da Di Pietro a Berlusconi
Nel 2006 De Gregorio fu eletto senatore nelle liste campane dell'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro. Nel 2008 passò a Forza Italia e contribuì alla caduta del governo guidato da Romano Prodi. Nel frattempo fu coinvolto in un'indagine per riciclaggio e favoreggiamento alla camorra e poi indagato per concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso (il caso fu archiviato). Nel 2012 venne indagato per false fatturazioni all'epoca in cui era direttore de L'Avanti. I suoi colleghi senatori negarono l'autorizzazione a procedere, ma nel 2013, caduta l'immunità, De Gregorio si costituì e scontò la condanna agli arresti domiciliari.
Le estorsioni ad almeno due bar di Roma
Nelle carte dei pm vengono raccontate le estorsioni nei confronti dei proprietari dei due bar e il successivo riciclaggio di denaro. Questo il racconto dell'ex gestore del bar Surma: "Vito (uno dei membri della banda ndr.) è venuto da me e mi ha minacciato e in una circostanza addirittura mi ha aspettato sotto casa"(…) "per pochi giorni ho deciso di chiudere il locale e dopo una settimana sono tornato e ho trovato una catena chiusa con un lucchetto (…) ho consultato gli altri soci ma abbiamo capito che era meglio evitare altre ripercussioni ed andare via mollando tutto (…). In diverse occasioni, infatti, sia Vito che alcuni suoi amici mi avevano consigliato di lasciare il locale e andare via". Il gestore del bar "Enjoy" di via Chiana, invece, ha denunciato l'estorsione di 80 mila eur da parte del gruppo, sotto minaccia di far chiudere il locale.