Lo zio di Sacchi: “Dopo aver saputo della morte di Luca, Princi disse: ‘Andiamo a mangiare'”
Lo zio di Luca Sacchi conferma quanto ha già dichiarato il papà del 24enne in tribunale. Ai microfoni di Fanpage.it il parente del ragazzo ucciso quasi due mesi fa a Roma ha raccontato che Giovanni Princi, in carcere perché accusato di essere il protagonista dello scambio soldi-droga in cui è rimasto coinvolto Luca, ha insistito per andare a cena dopo aver saputo della morte dell'amico. "Era arrivata la notizia della morte di Luca e a un certo punto vediamo che si alza questo Giovanni. Eravamo nella corsia dell'ospedale. Si alza e dice: ‘A quest'ora mi è venuta fame, andiamo tutti quanti a mangiare'", ha raccontato lo zio di Sacchi. E ancora: "Nello sgomento di tutti, l'abbiamo guardato male, anche e specialmente i suoi amici. Lui però ha insistito: ‘No no, io ho fame, andiamo, al limite pago tutto io'".
"Princi un ragazzo con zero umanità e sensibilità"
"Noi abbiamo conosciuto quel giorno Giovanni e abbiamo capito che persona è. Sicuramente è un ragazzo con umanità e sensibilità zero. La cosa più brutta è che Luca venga accostato a questi personaggi. Questo ragazzo due tre mesi fa è entrato nella vita di Luca e ha distrutto non solo la sua vita, ma quella di tutta la famiglia", ha concluso lo zio di Luca, presente questo pomeriggio alla fiaccolata organizzata in memoria del nipote. Oltre cento persone hanno sfilato per le vie del quartiere Appio-Latino di Roma dietro a un grande striscione con la scritta ‘Ciao Luca' e un cuore biancoceleste a lato.
Ieri il tribunale del Riesame ha deciso di confermare il carcere per Princi e l'obbligo di firma per Anastasiya Kilemnik, la fidanzata di Luca Sacchi. Entrambi sono accusati del tentato acquisto di 15 chili di droga al costo di 70mila euro. Soldi contenuti nello zaino della ragazza che dovevano essere consegnati a Paolo Pirino e Valerio Del Grosso. Quest'ultimo trasformò lo scambio in una tentata rapina e minacciò Princi, Anastasiya e Sacchi con una pistola. Luca reagì e l'altro sparò.