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Lo studio per la fase 2: dal 4 maggio a Roma prenderanno la metro 10mila lavoratori in più

Il 4 maggio riapriranno le aziende settori Manifatturiero, delle Costruzioni e del commercio e, secondo delle elaborazioni di dati Istat, a Roma sarebbero 10387 i lavoratori interessati che si sposterebbero in metropolitana.
A cura di Enrico Tata
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Quante persone prenderanno la metropolitana a Roma dal prossimo 4 maggio, data che segna l'inizio della ‘fase 2' dell'emergenza coronavirus? Secondo uno studio realizzato dall'Inail e dall'Istituto Superiore della Sanità nella Capitale sono oltre 10mila i lavoratori che da lunedì prossimo si recherebbero a lavoro con la metro. Per quanto riguarda la mobilità generale dei lavoratori, Inail stima il picco mattutino a Roma alle 7,21 e quello serale, all'uscita dal lavoro, alle 18,22. "I contributi principali alla mobilità in termini di numero di lavoratori sono riferibili, in ordine decrescente, ai settori Informazione e Comunicazione, Trasporto e Magazzinaggio, Attività ricreative, artistiche e sportive, Attività manifatturiere e Amministrazione Pubblica. Seguono il Commercio all’ingrosso e al dettaglio e le Attività scientifiche, tecniche e professionali".

Il 4 maggio riapriranno le aziende settori Manifatturiero, delle Costruzioni e del commercio e, secondo delle elaborazioni di dati Istat, a Roma sarebbero 10387 i lavoratori interessati che si sposterebbero in metropolitana. Questo numero potrebbe essere influenzato, in negativo, dalle misure che le aziende intraprenderanno per quanto riguarda la tutela dei lavoratori più vulnerabili e a rischio infezione, e in positivo dai movimenti di persone terze connesse all'apertura delle attività commerciali. Si legge sullo studio pubblicato dall'Inail:

"Dai dati emerge che i tre settori principali del Manifatturiero, delle Costruzioni e Commercio mobilitano complessivamente circa 700.000 lavoratori potenziali utenti di mezzi pubblici di trasporto collettivo. Va tuttavia considerato che eventuali misure a tutela dei lavorati vulnerabili rispetto al rischio di infezione da SARS-CoV-2 (over 55 e/o portatori di patologie cronico degenerative) potrebbero ridurre tale numero di almeno il 20%. Emerge una criticità soprattutto per le grandi aree metropolitane relativa alla mobilità concentrata principalmente nelle ore di punta del mattino e del pomeriggio. Va evidenziata una variabile di difficile caratterizzazione e quantificazione, relativa alla mobilitazione di terzi connessa con l’apertura delle attività commerciali soprattutto nelle grandi aree metropolitane che potrebbe sovrapporsi con i flussi della mobilità lavorativa".

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