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Litiga con la suocera per chi deve tenere la bimba in braccio: giovane mamma pestata dal compagno

Una ragazza è stata pestata dal compagno, un 36enne violento e con problemi di alcolismo, perché aveva chiesto alla suocera di passare del tempo con suo figlia. La giovane mamma è stata presa a calci e pugni dal convivente, mentre la suocera continuava a minacciarla di morte. Le urla hanno richiamato l’attenzione dei vicini, intervenuti per dare una mano alla ragazza.
A cura di Natascia Grbic
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Immagine di repertorio
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Ha chiesto di poter tenere sua figlia in braccio, ma la suocera e il compagno glielo hanno negato. Un atto spregevole nei confronti di una giovane mamma, che da tempo doveva sopportare le angherie del convivente e di sua madre, pronta a spalleggiare il figlio violento e possessivo. Ma l'incubo per la donna non era finito: perché oltre agli insulti e alle minacce di morte del compagno e della suocera, è stata anche pestata a sangue dall'uomo, un 36enne che aveva iniziato a bere già dal primo pomeriggio e che poi si era accanito sulla compagna, prendendo a pretesto una banale lite per sfogare le sue frustrazioni su di lei. E così, appena la donna ha insistito nel voler passare un po' di tempo con sua figlia, è stata picchiata brutalmente, scaraventata a terra e presa a calci e pugni. Una scena agghiacciante, che ha lasciato inorriditi gli agenti del Reparto Volanti, intervenuti per bloccare l'uomo.

Già i vicini di casa del 36enne erano intervenuti per fermare l'uomo. Tra loro, anche il padre dell'uomo, che ha provato a mettersi tra lui e la compagna, senza successo. Il figlio, infatti, ha continuato a picchiarla, minacciando di ucciderla. Quando i poliziotti sono arrivati, si sono trovati davanti una scena di una violenza incredibile: la donna era a terra in lacrime, mentre il marito e la suocera continuavano a dire che l'avrebbero ammazzata. La vittima ha raccontato agli investigatori che non era la prima volta che il compagno la picchiava, ma che non aveva mai voluto denunciare per paura di subire ritorsioni. La situazione però non era più sostenibile: e così, stavolta, ha deciso di denunciare. E il compagno violento è stato portato in carcere a Regina Coeli.

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