L’emergenza non ferma i trapianti al Bambino Gesù: cellule staminali il volo dalla Turchia
L'emergenza coronvirus non ferma i trapianti al Bambino Gesù di Roma, dove i medici hanno sopposto ad intervento chirurgico un bimbo di due anni, ricoverato presso il Dipartimento di onco-ematologia e terapia cellulare e genica, affetto da Linfoistiocitosi Emofagocitica primaria (HLH). Una malattia, come spiega l'ospedale pediatrico romano, "legata all'attivazione e alla proliferazione incontrollata di alcune cellule del sistema immunitario come i macrofagi, una classe di globuli bianchi che ha il compito di difendere il corpo dai microbi che possono causare malattie infettive". Un'operazione salvavita resa possibile grazie a un volo dell'aeronautica militare, che ha raggiunto la Turchia, dov'è stato individuato il donatore ‘gemello' del piccolo dal punto di vista genetico.
Cellule staminali in volo dalla Tuchia all'Italia
Ad intervenire per far fronte all'urgenza, un volo del 31° Stormo dell’aeronautica militare, su autorizzazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, atterrato in serata a Ciampino, per la prima volta fuori dai confini nazionali per tali emergenze. Un lavoro di squadra e di rete che ha visto come protagonisti anche il Centro Nazionale Trapianti, il Registro Italiano IBMDR, l’Ambasciata Italiana in Turchia, l’Ambasciata Turca in Italia oltre al Bambino Gesù. Arrivati sul suolo turco, un operatore dell'unità di manipolazione cellulare dell'ospedale pediatrico sceso dal velivolo ha preso in custodia le cellule emopoietiche, ossia non ancora completamente differenziata, ‘pluripotente', da cui hanno origine tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine (Admo).
L'emergenza coronavirus non ferma i trapianti
"L’emergenza Covid-19 non sta rallentando i trapianti di cellule staminali emopoietiche, anzi, i numeri dei trapianti del primo trimestre di quest’anno sono più alti del corrispondente periodo del 2019 – rende noto l'ospedale pediatrico Bambino Gesù – oggi più che mai è fondamentale rinnovare l’appello ai donatori affinché rispondano positivamente alla chiamata nel caso di compatibilità con un ricevente. Negli ospedali sono garantiti percorsi dedicati e sicuri per la donazione".