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Le richieste dei romani per la fase 2: più smart working, servizi digitali e strisce blu gratis

Questi alcuni dei risultati di un sondaggio promosso dall’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Ai romani si chiedeva di esprimersi in merito al lavoro agile, alla diversificazione delle fasce orarie, alla libertà di spostamento e controlli, alla fruizione di parchi e musei.
A cura di Enrico Tata
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Fonte Acos
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I romani chiedono di favorire lo smart working e di aumentare i servizi digitali della pubblica amministrazione, ma chiedono anche di incentivare, per i giorni dell'emergenza coronavirus, la mobilità con mezzi di trasporto individuali e lasciare i servizi pubblici solo a chi non può farne davvero a meno. Per questo secondo molti cittadini cittadini sarebbe opportuno non far pagare i parcheggi sulle strisce blu. Questi alcuni dei risultati di un sondaggio promosso dall'Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. Ai romani si chiedeva di esprimersi in merito al lavoro agile, alla diversificazione delle fasce orarie, alla libertà di spostamento e controlli, alla fruizione di parchi e musei.

Romani d'accordo a riaprire ville e parchi pubblici

In totale sono state registrate 1.801 interviste. L'81 per cento degli intervistati si è detto favorevole, per l'impatto che la misura può avere su traffico e ambiente, al mantenimento dello smart working anche dopo l'emergenza coronavirus. Nove intervistati su dieci sono inoltre favorevoli a una maggiore digitalizzazione dei servizi. Per ridurre il traffico in città, inoltre, i cittadini si sono detti favorevoli all'apertura della Ztl, come ha già disposto il Campidoglio, ma anche alla gratuità delle strisce blu. "In questo caso, con la recente riattivazione del pagamento della sosta su strisce blu e parcheggi di scambio, le scelte dell’amministrazione per la mobilità a Roma non risultano del tutto convergenti con le opinioni espresse dai cittadini". Tutti i cittadini sono d'accordo a riaprire parchi e ville, ma a patto di evitare assembramenti. Stesso discorso per musei, biblioteche e aree archeologiche all'aperto. Per quanto riguarda il commercio, i romani si sono detti d'accordo (l'87 per cento degli intervistati) favorevoli in merito all'eventualità di aumentare la superficie di suolo pubblico in concessione a bar e ristoranti: "L'87% degli intervistati si è definito favorevole, quasi la metà dell’intero campione è d’accordo anche a costo di sacrificare in parte posti auto e marciapiedi, mentre un 10% si dichiara del tutto contrario".

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