Lavori socialmente utili in cambio di beni alimentari: a Ostia apre il primo Mercato Sociale
È stato inaugurato lo scorso giovedì a Ostia il primo Mercato Sociale di Roma Capitale, alla presenza della sindaca Virginia Raggi e della presidente del X Municipio Giuliano Di Pillo. Ma come funzionerà questo market pensato per essere di aiuto ai cittadini e alle famiglie in difficoltà? Prima di tutto i generi alimentari di prima necessità, non si acquisterà con il denaro, ma tramite una card che i cittadini potranno ricaricare dedicando delle ore di lavori socialmente utili alla città o in attività connesse direttamente al Mercato Sociale.
Cura del verde, piccola manutenzione urbana in cambio di olio, pannolini, latte in polvere, pasta, riso, cibo in scatole. "È prevista anche un’attività di formazione per chi dovrà lavorare nel Mercato sociale: si pensa al conseguimento dell’attestato HACCP con cui si certifica che il lavoratore che opera nel settore dell'industria alimentare possiede conoscenze e competenze in materia di sicurezza ed igiene alimentare. – si legge in una nota – Questo permetterà, ad esempio, di implementare i prodotti presenti nel Mercato sociale e ‘vendere' non solo prodotti in scatola ma anche frutta, verdura ed altri generi alimentari freschi".
Lo spazio del Mercato Sociale si trova all'interno del mercato rionale di via dell'Appagliatore ed è composto di tre box occupati da un ufficio, un magazzino e un supermercato. Per ora le famiglie coinvolte sono venti, ma le card sono state affidate anche a una parrocchia della zona che si occuperà di coinvolgere altri cittadini in grave difficoltà. Un modello che la sindaca Virginia Raggi ha deciso di esportare anche in altri municipi: “Con l’emergenza coronavirus molte più famiglie sono in difficoltà. Dopo il reddito di cittadinanza a livello nazionale abbiamo voluto pensare ad una risposta concreta e immediata a livello locale: arrivano così gli ‘alimenti di cittadinanza’. Il Mercato Sociale di Roma Capitale è un progetto avviato in via sperimentale ma che vorremmo estendere in tutta Roma. Già altri Municipi sono al lavoro per replicare il modello nei territori”.