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L’assessore D’Amato: “Test rapido per il coronavirus su tutti i residenti del Lazio”

L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha spiegato in un’intervista al Corriere che tutti e 6 milioni i residenti della Regione Lazio saranno sottoposti al test rapido per il coronavirus non appena questo sarà validato scientificamente. Il test sta venendo sviluppato sia allo Spallanzani che a Tor Vergata.
A cura di Redazione Roma
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Il camper dei medici a Nerola per effettuare i test sulla popolazione
Il camper dei medici a Nerola per effettuare i test sulla popolazione
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L'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato, assicura che tutti i 6 milioni di residenti del Lazio saranno sottoposti al test rapido per il coronavirus appena questo sarà scientificamente validato. In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha spiegato come il "test rapido a tappeto" è "un'arma fondamentale" contro il Covid-19. Al momento è allo studio l'efficacia di due diversi test, uno allo Spallanzani l'altro al Policlinico di  Tor Vergata, entrambi basati sul prelievo di un campione di sangue, mentre quello sviluppato al Policlinico Gemelli è stato fermato in quanto dava "troppi falsi negativi". A Nerola, comune diventato zona rossa in provincia di Roma, è stato sperimentato il test messo a punto a Tor Vergata lo stesso che verrà utilizzato anche nei prossimi giorni nella capitale.

"Come dimostrano i dati siamo la quarta regione d'Italia per numero di tamponi effettuati: oltre 33mila, Ma anche se volessi triplicare lo sforzo, con i tempi di lavorazione degli attuali tamponi impiegheremmo anni a testare tutta la popolazione", ha spiegato D'Amato. Il numero di tamponi effettuati è uno dei  punti di dibattito più accesi su come la crisi sanitaria è stata affrontata a livello nazionale e regionale.

Sulla gestione dell'emergenza sanitaria l'assessore della giunta Zingaretti spiega come "il caso dei due cinesi a Roma a fine gennaio", i primi due malati di coronavirus registrati in Italia, ha permesso al Lazio di agire "con un vantaggio di 40 giorni sulle altre regioni. Ci ha allertato e ci ha permesso di organizzarci e di non farci cogliere di sorpresa".

D'Amato ha poi confermato una sostanziale tenuta della capitale: se il trend di decrescita fosse confermato la città avrebbe superato l'epidemia senza focolai significativi né numeri drammatici. Ma quali sono le zone di Roma più colpite? "Nella Asl Roma 1 l'incidenza è al 43,7% ed è più alta al Flaminio, nel Centro Storico, a Balduina, Ponte Milvio e Monte Mario". La più colpita è dunque Roma Nord. Mentre allargando lo sguardo fuori al Raccordo l'incidenza più alta è a Civitavecchia, e i numeri più bassi a Roma sono invece registrati a Montesacro e Monteverde.

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