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Ladispoli, appalti truccati per un campo di calcio: 9 arresti, anche un funzionario comunale

Nove persone sono state arrestate per degli appalti truccati relativi alla procedura di aggiudicazione per la realizzazione del nuovo campo di calcio in località Campi Vaccina. Arrestato anche un funzionario del comune di Ladispoli.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nove persone sono state arrestate in seguito a una denuncia per irregolarità nella procedura di aggiudicazione di cinque appalti indetti dal comune di Ladispoli. Tra gli arrestati anche il responsabile pro tempore dell’ufficio appalti del comune, insieme a un imprenditore romano e a due direttori tecnici delle società coinvolte. L’operazione è stata condotta dai finanzieri del comando provinciale di Roma in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere (per 8 persone) e ai domiciliari, emessa dal gip del tribunale di Civitavecchia, per i reati di turbata libertà degli incanti, rilevazione del segreto d’ufficio e falso ideologico.

Le indagini sul caso sono iniziate nel 2016 in seguito a una denuncia inerente a plurime irregolarità nella procedura di aggiudicazione di cinque appalti finalizzati alla realizzazione del “nuovo campo di calcio in località Campi Vaccina” dal valore complessivo, a base d'asta, di oltre due milioni di euro. Gli accertamenti eseguiti dalla guardia di finanza di Civitavecchia hanno permesso di scoprire che il responsabile del procedimento delle procedure aveva invitato a partecipare più società che erano riconducibili a un unico imprenditore. Il responsabile del procedimento era consapevole, secondo quanto emerso dalle indagini, che le offerte provenissero da un un “unico centro decisionale”.

Il funzionario avrebbe anche occultato la documentazione relativa alle procedure per “nascondere i fatti illeciti” fingendo di averla persa e portando i finanzieri a perquisire gli uffici del comune di Ladispoli. In seguito a questa operazione è stato ritrovato il carteggio degli appalti di interesse.

L’imprenditore romano arrestato aveva costituito cinque diverse società, gestite e amministrate in prima persona, ma formalmente intestate ai due figli, alla moglie, alla madre ottantenne e a un suo dipendente con mansioni di operaio. Gli inquirenti starebbero inoltre valutando altre gare di appalto a cui ha partecipato lo stesso imprenditore su tutto il territorio nazionale. La guardia di finanza ha accertato, nel circondario dell’area di riferimento della procura di Civitavecchia, la turbativa di sedici gare relative ad appalti pubblici indette da otto comuni per un valore complessivo di 4milioni e 200mila euro.

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