La storia di Alessio: dopo aver perso una gamba insegna ai bambini a giocare a calcio
La storia di Alessio Carozza è una storia di tenacia, coraggio e determinazione, un esempio per le persone che hanno bisogno di rialzarsi ma che, per vari motivi, non riescono a fare il grande passo. Tutto comincia il 27 maggio del 2013, con Alessio che stava rientrando a casa in una giornata come tante, quando a un chilometro dalla sua abitazione perde il controllo dello scooter che stava guidando, sprofondando in un pozzo artesiano vicino al luogo dell'incidente. Alessio perde coscienza, ma appena si sveglia prova subito a rialzarsi, rendendosi conto che tutto il suo corpo risponde ai suoi movimenti tranne un arto, la sua gamba sinistra. A seguito della caduta Alessio perde molto sangue, passando circa un'ora dentro un vero e proprio inferno. Una volta arrivati i medici lo mettono velocemente in ambulanza per portarlo in ospedale in codice rosso, viste le sue condizioni disperate. Alla fine il personale sanitario ha salvato la vita di Alessio, che ha subito la perdita della gamba sinistra, amputata a causa della violenta caduta. Da quel momento è cominciato un lungo percorso di riabilitazione, attraverso cure e esercizi motori per riprendere a muoversi normalmente. Dopo molti delicati interventi Alessio è uscito dall'ospedale, dopo aver affrontato le cure e il periodo successivo alla degenza con forza e tenacia, ma soprattutto con positività, diventando un esempio per i pazienti dell'ospedale e non solo.
Ora Alessio insegna ai bambini a giocare a calcio con entusiasmo ed energia
"Anche se la gamba mi mancava – dice Alessio a Fanpage.it – c'era ben altro e si poteva andare oltre ad un pezzo in meno perché pezzo in meno pezzo in più ma l'importante è vivere". Dopo l'incidente Alessio si è rimesso in gioco e oggi fa l'allenatore di una squadra di Castelnuovo. I ragazzi sono tutti bambini che vanno dai 6 agli 8 anni, che guardano il loro allenatore con occhi a tratti incuriositi. Capita che Alessio ogni tanto si metta la protesi, ma i bambini increduli pensano che gli sia ricresciuta la gamba. Altri si fermano per farsi mettere il fratino e quando lo guardano lo chiamano "Supereroe", con Alessio che sorride e li aiuta insegnando calcio con positività ed energia.