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La rievocazione dello Sbarco di Anzio affidata allo storico neofascista

Dure polemiche sulla decisione di affidare eventi legati alla commemorazione dello Sbarco di Anzio allo storico revisionista Piero Cappellari. Lo storico, peraltro, ha pubblicato sui social una foto che lo ritrae davanti a un carrarmato tedesco: “”Nettuno 2019: finalmente i camerati germanici sono venuti a liberarci!”.
A cura di Enrico Tata
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"Nettuno 2019: finalmente i camerati germanici sono venuti a liberarci!“. Una fotografia scattata davanti a un carrarmato tedesco e una didascalia ‘revisionista' stanno costando durissime critiche allo storico Piero Cappellari, chiamato anche a fare da guida in un tour nel centro storico di Nettuno in occasione delle celebrazioni dell'Anniversario dello Sbarco di Anzio. Il Comune di Nettuno ha formalmente preso le distanze da Cappellari, ma questo non è bastato a placare le polemiche sulla rievocazione dello storico sbarco degli alleati il 22 gennaio del 1944. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha parlato di un episodio "grave e inaccettabile. Grave, perché è il frutto di un'operazione di puro revisionismo, finalizzata come spesso accade in questi casi, a rovesciare la realtà di ciò che è stato per fare un uso strumentale e politico della storia. Ed è inaccettabile perché quest'operazione avviene nell'ambito di celebrazioni organizzate come ogni anno dalla collaborazione tra enti pubblici e privati".  "La pietà umana per tutti i caduti non può portare a confondere i ruoli di chi si schierò a fianco della tirannia e della barbarie con chi, in quella drammatica vicenda, scelse di impegnarsi per la libertà e la democrazia. Per tali motivazioni la Regione Lazio ha formalmente manifestato il proprio disappunto al commissario del Comune e chiesto delucidazioni sulle iniziative necessarie per superare tale disdicevole circostanza", ha scritto Zingaretti sul suo blog. Il Partito democratico ha chiesto ufficialmente, con un'interrogazione firmata da Monica Cirinnà e da altri 26 senatori dem, spiegazioni alla ministra Trenta il perché parte dell'organizzazione delle celebrazioni siano state affidate a un ricercatore "dichiaratamente neofascista e revisionista".  "La ministra Trenta deve delle spiegazioni e assicurare che, in futuro, l'organizzazione di questa e consimili manifestazioni venga messa al riparo da ogni rischio di strumentalizzazione revisionistica", scrive la prima firmataria Cirinnà.

Dura anche la reazione dell'Anpi: "Perché avvenne lo sbarco? La risposta la sappiamo tutti: per liberare l’Italia dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista (che nel frattempo, screditata dal popolo italiano e dai combattenti delle forze armate, si era riorganizzata nella RSI). Quindi, quando celebriamo lo Sbarco Alleato, rendiamo omaggio e ricordiamo quei ragazzi che sacrificarono la propria vita in nome della libertà e della fratellanza tra i popoli. In considerazione di quanto esposto, ci sembra quindi singolare e inappropriato affidare a Pietro Cappellari la responsabilità di trasmettere la memoria storica della Seconda Guerra Mondiale. Trasmettere la memoria storica significa trasmettere dati, avvenimenti, contesto storico, valori, principi. Ogni avvenimento storico ha il suo contesto che lo rende significativo e lo caratterizza. Il contesto storico in cui ebbe luogo lo Sbarco è quello descritto sopra. Raccontare lo Sbarco senza tener conto del contesto in cui si svolse è a nostro avviso poco professionale, poco serio e di scarso livello storiografico. Gli avvenimenti legati allo Sbarco Alleato non possono essere raccontati da chi, come Pietro Cappellari, non si riconosce nei valori che l’hanno ispirato e nelle motivazioni che hanno guidato i soldati inglesi e americani. La trasmissione di quella memoria non può essere affidata a chi nelle sue pubblicazioni parla di “nemico anglo-americano” e di “liberatori” con il virgolettato da intendersi in maniera dispregiativa. Non può essere affidata a chi rivendica le azioni dei massacratori di Marzabotto e delle Fosse Ardeatine. Non può essere affidata a chi rivendica la legittimità storica e politica della Marcia su Roma, delle politiche d’occupazione, dei crimini contro l’umanità compiuti dalle armate tedesche e dai reparti della RSI. Non può essere affidata a chi rivendica le politiche razziali che hanno portato all’olocausto".

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