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La più grande piazza dell’area Tiburtina era davanti a una scuola: arrestate 15 persone

Scoperta una grossa piazza di spaccio a Guidonia Montecelio, est di Roma. I pusher agivano indisturbati davanti a una scuola del quartiere. Tredici persone sono state arrestate, venti denunciate per favoreggiamento, e 105 clienti della banda sono stati segnalati al prefetto di Roma quali assuntori di sostanze stupefacenti.
A cura di Enrico Tata
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La più grande piazza di spaccio dell'area Tiburtina, tra Guidonia e Tivoli, zona est di Roma, era davanti a una scuola. Una banda di pusher, quindici le persone arrestate oggi, controllava il territorio e spacciava droga di fronte all’istituto comprensivo “Montelucci” di Collefiorito, frazione di Guidonia Montecelio. Questa mattina i carabinieri della compagnia di Tivoli hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Roma nei confronti di 13 persone. Otto di queste sono state arrestate e si trovano in carcere, mentre per gli altri cinque sono stati disposti i domiciliari. Dovranno rispondere per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Nell'ambito dell'indagine ‘Torre 18' i carabinieri di Tivoli hanno scoperto una vera e propria piazza di spaccio all'interno delle case popolari di via Rosata nel quartiere Collefiorito di Guidonia Montecelio. I pusher, che operavano in strada davanti alla scuola Montelucci, controllavano il territorio e gestivano i loro traffici alla luce del sole. A segnalare i pusher ai carabinieri sono stati i genitori dei bimbi che frequentano la scuola. L’indagine è cominciata alla fine di giugno dell’anno 2017.

Tredici arresti a Guidonia, l'organizzazione della banda di pusher

Il capo della banda era Omar G., 28 anni, che si avvaleva dell'aiuto di altri due collaboratori per gestire la rete di pusher: Cristian M., 27 anni,  che gestiva gli spacciatori, e Marco H., 31 anni, che preparava le singole dosi. Alle loro dipendenze c'erano diversi pusher, tutti giovanissimi e tutti italiani. Percepivano uno stipendio settimanale, c'erano vedette e spacciatori al dettaglio, e garantivano l'apertura della piazza di spaccio per 14 ore al giorno. La piazza era sorvegliata non solo a vista, ma anche grazie a telecamere di sicurezza che servivano alla banda per capire gli eventuali movimenti della polizia. A coprire la banda criminale ci pensavano anche diversi condomini a cui i pusher affidavano anche gli incassi di giornata per scappare ai controlli delle forze dell'ordine. Questa mattina otto persone sono state arrestate in flagrante e ben 105 clienti sono stati segnalati al prefetto. Oltre ai membri del sodalizio 20 persone sono state denunciate in stato di libertà per favoreggiamento personale.

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