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La Guardia di Finanza in Campidoglio: sotto inchiesta le nomine della Raggi

Nel mirino degli investigatori è soprattutto la posizione di Salvatore Romeo, fedelissimo della sindaca pentastellata e nominato capo della segreteria della prima cittadina.
A cura di Enrico Tata
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Agenti della Guardia di Finanza in Campidoglio. Gli investigatori in borghese sono entrati ieri, mercoledì 14 dicembre, nel Palazzo Senatorio e hanno acquisito tutti i documenti relativi alle nomine della giunta capitolina guidata da Virginia Raggi. Gli atti finiranno nel fascicolo di indagine della procura, che per ora è senza indatgati e senza ipotesi di reato. L'inchiesta è scattata dopo un esposto presentato da Fratelli d'Italia.

Nel mirino degli investigatori è soprattutto la posizione di Salvatore Romeo, fedelissimo della sindaca pentastellata e nominato capo della segreteria della prima cittadina. Già dipendente comunale, il suo stipendio è praticamente triplicato: da una retribuzione di 39mila euro all'anno è passato a circa 110mila euro. Un aumento di quasi il 300 per cento, che aveva spinto l'Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone ad emettere un parere sulle nomine della sindaca Raggi. Lo stipendio di Romeo è stato successivamente ridotto a 93mila euro, comunque il 138 per cento in più rispetto alla sua precedente retribuzione. I finanzieri hanno acquisito anche i documenti relativi alla nomina di Carla Raineri, ex capo di gabinetto dimessasi polemicamente a fine agosto, e Raffaele Marra, ora al dipartimento del personale. Come riporta il Corriere della Sera, è possibile che a breve siano convocati a palazzo di giustizia le prime persone informate sui fatti per raccontare agli inquirenti le procedure con cui sono state fatte le nomine.

Virginia Raggi: "Nulla da nascondere"

"Perquisizioni? Nulla da nascondere. Messo a disposizione i documenti richiesti in assoluta serenità", il commento della sindaca Virginia Raggi in un tweet. "Abbiamo messo a disposizione tutti i documenti, si tratta di un atto dovuto e collaboreremo al massimo per fornire tutte le informazioni necessarie al lavoro della magistratura. C'è un'inchiesta in corso, non fatemi aggiungere altro", ha aggiunto poi la sindaca. "È ‘simpatico' che tutto questo sia stato fatto dall'ex capo di Gabinetto, che di fatto è stata nominata con una procedura che io ritenevo illegittima, tanto che ho chiesto un parere all'Anac. Io volevo utilizzare un'altra procedura, invece mi è stato proposto di usare quella ex articolo 110. Io ho chiesto un parere all'Anac, e l'Anac si è pronunciata, sanzionando questa forzatura alla quale ero stata indotta sulla base di un parere difforme da quelli precedenti dell'Avvocatura".

Simile il commento del vicesindaco, Daniele Frongia, rilasciato a margine di una conferenza stampa in Campidoglio. "Non ne so nulla, da parte nostra non abbiamo nulla da nascondere, ovviamente collaboriamo con tutti", ha detto.

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