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La corona per i partigiani bruciata torna al suo posto: e i residenti cantano Bella Ciao

La corona d’alloro che era stata bruciata è tornata al suo posto, sotto la targa in memoria dei Caduti della Resistenza. Al presidio, oltre ai cittadini, anche diverse autorità locali. Giovanni Caudo, presidente della Municipalità III: “Presidio democratico ed antifascista contro chi vuole riportarci alla barbarie”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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E' tornata al suo posto la corona d'alloro che era stata bruciata nei giorni scorsi su via Scarpanto, a Val Melaina, nella zona dell'Agro Romano che rientra nel Municipio III. La corona è stata ricollocata sotto la targa in memoria dei Caduti della Resistenza, con una piccola cerimonia alla quale hanno partecipato i cittadini del posto ma anche il presidente del Municipio III, Giovanni Caudo (eletto a capo di una coalizione che vedeva il Partito Democratico sostenuto dalla lista civica "Caudo presidente", Liberi e uguali e Centro solidale), che ha parlato di un "presidio democratico ed antifascista" che ha preso una dura posizione contro "l'oltraggio alla memoria" dei partigiani, e che riafferma in maniera categorica "la nostra distanza a chi vuole riportarci indietro, nella barbarie".

I cittadini del posto hanno accolto positivamente il tempestivo ripristino della corona d'alloro, cantando anche "Bella Ciao", la canzone simbolo dei partigiani e diventata col tempo un simbolo della resistenza ad ogni forma di dittatura in tutto il mondo (e recentemente ripresa anche nella serie di Netflix "La Casa di Carta"). Una risposta forte, dunque, sia da parte dei cittadini sia dalle istituzioni, che del resto si erano schierate compatte contro l'incendio della corona d'alloro, avvenuto a poche ore dalla Festa della Liberazione e dunque un gesto maggiormente significativo. Al presidio, che è iniziato alle 17 ed era stato annunciato già subito dopo la scoperta dell'episodio, hanno partecipato anche molte autorità politiche locali, oltre ai cittadini stessi.

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