“L’ho colpito col coltellino degli scout”: così una 16enne si è salvata da uno stupratore a Roma
Le escursioni con gli scout l'hanno salvata dallo stupro. La ragazzina di 16 anni che due sere fa è stata aggredita sotto casa da un uomo, a Roma, lo ha colpito col coltellino da boy scout che improvvisamente si è ricordata di avere in tasca. Il racconto della ragazza agli agenti del commissariato Fidene, che martedì sera l'hanno soccorsa, restituisce l'immagine di una ragazzina coraggiosa, che si è trovata di fronte a un vero e proprio incubo. La giovane stava tornando a piedi verso casa, tra i quartieri Montesacro e Tufello. In piazza Monte Gennaro il tentativo di aggressione: "Ho visto all'improvviso quell'uomo sbucare dal nulla, mi guardava, mi fissava, ma io andavo dritta per la mia strada. E giù apprezzamenti pesanti. Dove vai bella… Stai con me… e volgarità irripetibili – ha detto la 16enne come riporta il quotidiano "Il Messaggero" – Camminavo veloce, col cuore in gola, poi mi sono sentita afferrare, sbattere contro la serranda di un negozio. Ho avuto paura di morire. Sentivo le sue mani dappertutto. Mi sono ricordata che avevo in tasca da qualche parte il coltellino da boy scout. Non so nemmeno io come, ma l'ho preso e ho cominciato a dare colpi alla cieca finché quello mi ha mollato e ha cominciato a trascinarsi via in una pozza di sangue".
L'aggressore della ragazza non è in pericolo di vita
L'aguzzino della ragazza, rimasto vittima della sua inaspettata e coraggiosa reazione, è il 28enne bengalese Mohammed Mamun Karim, senza fissa dimora e con un precedente per furto. L'uomo è stato fortunato: le coltellate hanno solo raggiunto ma non reciso l'arteria femorale, la cui rottura avrebbe potuto farlo morire dissanguato. Il 28enne si trova adesso piantonato all'ospedale Pertini, accusato di violenza sessuale. Non è in pericolo di vita.
La 16enne non dovrebbe essere indagata: è stata legittima difesa
Non dovrebbe invece rischiare nulla a livello penale la ragazzina, il cui racconto è stato giudicato attendibile da investigatori e magistrato. Si è trattato di legittima difesa e l'adolescente non dovrebbe dunque essere indagata, così come aveva auspicato ieri la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, che aveva espresso la propria solidarietà alla ragazzina.