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“Kebab selvaggio” in centro: ne aprono troppi, ma le regole non cambieranno

La commissione Commercio del Comune di Roma, presieduta da Orlando Corsetti, aveva proposto di modificare la delibera 36 del 2006 per mettere un freno alle nuove aperture. Ma dal Dipartimento Commercio arriva un parere negativo.
A cura di En.Ta.
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Friggitorie, Kebab, rosticcerie, pizzerie e gastronomie di ogni tipo. In centro storico ne aprono, e ne chiudono, a decine del giro di pochi giorni. Alcuni rioni romani ne sono invasi e molti comitati di quartiere protestano da tempo. Anche perché si tratta di locali autorizzati alla vendita degli alcolici e spesso questa “ristorazione selvaggia” è causa della movida che, secondo i residenti, è diventata fin troppo “selvaggia”. La commissione Commercio del Comune di Roma, presieduta da Orlando Corsetti, aveva proposto di modificare la delibera 36 del 2006 per mettere un freno alle nuove aperture, almeno in centro. E cercare anche di evitare che locali registrati come circoli, associazioni e gallerie d'arte si trasformassero nella notte in veri e propri spacci di alcolici. Dal Dipartimento Commercio del Comune di Roma però è arrivata una risposta negativa. Un no secco, perché, si legge nella risposta, le richieste "contrastano con l'attuale normativo nazionale e comunitaria in materia di liberalizzazione delle attività economiche". E in ogni caso non si può fare niente senza "una valutazione compiuta dall'amministrazione sulla base di aggiornate analisi della rete distributiva commerciale".

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