Ingerisce schiuma da barba: la bimba di 9 anni non è morta per il metanolo
Non sarebbe stata una intossicazione da metanolo ad uccidere la bambina di 9 anni, deceduta lo scorso 13 ottobre all'ospedale Bambin Gesù di Roma: a dichiararlo sono gli accertamenti effettuati del Centro Antiveleni di Pavia. "Il Centro ha fornito consulenza clinica e analitica per la piccola. I dati clinici e i test analitici non hanno consentito di porre diagnosi di intossicazione da metanolo. Accertamenti sono stati disposti dall'Autorità Giudiziaria. L'intossicazione da metanolo, peraltro, avviene per ingestione, e non può essere causata da inalazioni, durante preparazione e/o manipolazione ‘artigianale' di Slime o giochi simili. Il metanolo, inoltre, non è normalmente presente nei prodotti cosmetici e nei prodotti per uso domestico. Secondo il Centro Antiveleni, invece, la produzione a casa di Slime può esporre a rischio di intossicazione da boro quando preparati a base di questo elemento (acido borico) ma si tratta di intossicazioni lievi" ha precisato in una nota Carlo Locatelli, direttore del Centro Antiveleni di Pavia.
Cade dunque l'ipotesi che la bimba di 9 anni sia morta dopo aver ingerito la schiuma da barba del padre mentre stava preparando artigianalmente, in casa, lo Slime, gioco molto in voga tra i più piccoli, una sorta di sostanza gelatinosa che si può plasmare e modificare. Eppure, l'autopsia disposta dagli inquirenti ed effettuata lo scorso 31 ottobre aveva confermato la presenza nel sangue della piccola di massicce quantità di metanolo, circostanza riconducibile proprio all'ingestione di schiuma da barba durante la preparazione del gioco. Ancora tutte da chiarire, quindi, le cause della morte della bambina di 9 anni.