Influenza, aumentano i casi nel Lazio. D’Amato: “70mila persone colpite dal virus”

Aumentano i casi d'influenza nel Lazio, nonostante le temperature primaverili dei giorni scorsi e un inverno che sembra già arrivato al capolinea. Secondo il rapporto dell'Istituto superiore di Sanità nell'ultima settimana sono circa 70mila le persone colpite dal virus influenzale e costrette al letto, termometro alla mano. Sul tema è intervenuto l'assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato: "Sta aumentando nel Lazio l'incidenza del virus influenzale che può comportare gravi complicanze per i soggetti più a rischio" ha scritto in una nota. E ha colto l'occasione per ricordare l'importanza di sottoporsi al vaccino antinfluenzale che "come ricordato dagli esperti, è un'arma fondamentale per ridurre i rischi per la salute e il ricorso al pronto soccorso". Secondo quanto è emerso dalle richieste dei cittadini "nonostante l'aumento delle vaccinazioni gratuite registrato quest'anno ancora un anziano su due ultra 65enne, soprattutto nella città di Roma, non si è sottoposto alla profilassi rischiando così serie complicanze e utilizzando la rete dell'emergenza che in questi giorni è sotto pressione" ha concluso D'Amato.
Influenza, virus e vaccino antinfluenzale
L'influenza, come si legge nel portale dell'Istituto Superiore di Sanità, è una malattia respiratoria acuta invernale causata da virus influenzali che si diffondono attraverso le goccioline di saliva tossendo, starnutendo o parlando, soprattutto negli ambienti affollati e chiusi. La trasmissione avviene anche per contatto diretto, per esempio attraverso le mani contaminate sugli occhi, sul naso o sulla bocca o attraverso oggetti. I sintomi presentano febbre, brividi, dolori ossei e muscolari, mal di testa, grave malessere generale, spossatezza, mal di gola, raffreddore, tosse non catarrale e congiuntivite. La maggior parte delle persone guarisce dall'influenza entro una settimana ma in alcuni casi possono verificarsi complicanze gravi o la morte nelle persone ad alto rischio, fra cui: donne in gravidanza, bambini fra i 6 mesi e i 5 anni, anziani, pazienti con malattie croniche o sottoposti a terapie che indeboliscono il sistema immunitario, obesi gravi. Vaccinarsi è il modo migliore di prevenire e combattere l’influenza la vaccinazione è fortemente raccomandata ed effettuata gratuitamente dal medico curante o dal centro vaccinale della Asl: alle persone di età pari o superiore a 65 anni e a coloro che sono in stretto contatto con anziani, a tutte le persone a rischio di complicazioni che hanno patologie croniche, le donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e il personale sanitario. Il periodo più indicato per vaccinarsi va da metà ottobre a fine dicembre.