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Incidente Guidonia, il dolore dei parenti delle vittime

Il dolore del papà di Jessica, 17 anni, la più giovane delle quattro vittime di Guidonia: “Erano bravi ragazzi, tutti amici. Con mia figlia sono morto anche io”.
A cura di Redazione Roma
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“È morta, Jessica è morta”. Arrivato sul luogo dell’incidente il padre di Jessica, Gjesika Gjnaj, 17 anni, una delle vittime dell'incidente di stanotte a Guidonia, non trattiene la disperazione: “Non è possibile, erano 4 amici, tutti bravi ragazzi. Lei era una ragazza splendida, sono morto".

Stanotte in località Setteville, sulla via Tiburtina, in quattro sono morti a bordo di una Mini Cooper che aveva tentato un sorpasso ed era finita fuori strada, schiantandosi contro il muro di una palazzina. Le vittime: due ragazze albanesi di 17 e 18 anni, Ambra Shailiani e Gjesika Gjnaj e due 19enni di Tivoli, Federico Baldi e Riccardo Murdaca.

"Investire su educazione per evitare incidenti stradali"

"Non è solo affidandosi ad una legge, giusta e la cui efficacia non mettiamo in discussione, che possiamo azzerare il problema delle morti sulla strada. Ci vuole una serie politica di prevenzione che si esplica su due versanti, che devono andare di pari passo con l'applicazione dell'omicidio stradale. Da un lato servono maggiori controlli: che sian capillari e mirati. Polizia stradale, polizia locale e le forze dell'ordine tutte devono presidiare i punti nevralgici: scuole e discoteche, solo per citarne due. Dall'altro, è fondamentale che si inizi da subito ad impostare una seria ed efficace campagna di educazione stradale a partire dalle scuole dell'infanzia". Così Domenico Musicco, presidente della onlus Avisl (Associazione vittime incidenti stradali) ha commentato l'episodio in cui questa notte, intorno alle 4 circa, a Guidonia sono morti i quattro giovani.

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