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Inchiesta sulle nomine, la sindaca di Roma Virginia Raggi in procura per dichiarazioni spontanee

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è recata oggi pomeriggio in procura a piazzale Clodio per rilasciare dichiarazioni spontanee nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine in Campidoglio. Raggi è indagata per abuso d’ufficio e falso in relazione alle nomine di Salvatore Romeo e Renato Marra, fratello di Raffaele. Lo scorso 20 giugno le indagini sono state chiuse: si attende adesso l’eventuale rinvio a giudizio.
A cura di Francesco Loiacono
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La sindaca di Roma, Virginia Raggi, si è recata oggi pomeriggio in procura a piazzale Clodio per essere sentita, come indagata, nell'ambito dell'inchiesta sulle nomine in Campidoglio. La prima cittadina dovrebbe rilasciare delle dichiarazioni spontanee al pubblico ministero Francesco Dall'Olio. L'audizione arriva dopo l'avviso di chiusura indagini che la sindaca ha ricevuto una ventina di giorni fa: Raggi è indagata per abuso d'ufficio e falso in relazione alle nomine di Salvatore Romeo e Renato Marra, il fratello di Raffaele, a processo a sua volta per corruzione e tornato in libertà da pochi giorni (con obbligo di firma). La prima cittadina attende adesso la decisione degli inquirenti sul suo eventuale rinvio a giudizio. La Raggi ha comunque già affermato che, anche se dovesse finire a processo, non rassegnerà le dimissioni.

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Era stata la stessa sindaca, alcuni giorni fa, a dichiarare di voler essere ascoltata dagli inquirenti per chiarire la propria posizione. Richiesta evidentemente accolta dal pm. L'avvocato della Raggi, Alessandro Mancori, a margine dell'udienza del processo per corruzione a Raffaele Marra, aveva in qualche modo anticipato la linea difensiva. Per quanto riguarda l'abuso d'ufficio contestato per la nomina di Romeo il legale aveva affermato che "le precedenti amministrazioni hanno proceduto a nomine nello stesso modo in cui la Raggi ha nominato il suo ex capo segreteria". Per quanto riguarda invece l'accusa di falso contestata per la nomina di Renato Marra a capo del dipartimento Turismo del Campidoglio, l'avvocato Mancori aveva detto in maniera più generica: "Presenteremo l'esito di nostre indagini e ci difenderemo".

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