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Incendio aeroporto di Fiumicino: “Livelli diossina 30 volte sopra il limite consentito”

A quasi due mesi di distanza dal rogo che ha distrutto il Terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, è ancora allarme per la concentrazione di polveri pericolose per la salute nell’aria. L’Usb denuncia: “Lavoratori continuano ad ammalarsi, per loro nessuna protezione”.
A cura di Va.Re.
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A quasi due mesi di distanza dal rogo che ha distrutto il Terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, è ancora allarme per la concentrazione di polveri pericolose per la salute nell'aria. "Relativamente alle diossine rilevate fuori dal T3 stiamo tra 20-30-50 femtogrammi ma all'interno troviamo valori fino a 3000. Purtroppo gli ultimi dati del gate D sono in aumento, passiamo da 1900 a 3000, dato di oggi; dati elevatissimi di diossina, 30 volte quello che per noi è il limite, ha dichiarato Loredana Musmeci direttore del Dipartimento Ambiente dell'Istituto Superiore Sanità, durante un'audizione in Senato relativa ai livelli di inquinamento nell'aeroporto dopo l'incendio e ai relativi rischi per i lavoratori.

La dottoressa Musmeci ha anche rassicurato la commissione Infortuni sugli sforzi in corso, sottolineando come "le misure di cautela ad oggi intraprese sono sufficienti, nella speranza che si abbia un trend al ribasso, che la bonifica venga fatta correttamente e che per luglio l'aeroporto possa rientrare nella piena efficienza, questo è un auspicio collettivo". E intanto il T3 continua ad essere chiuso e continuano i disagi per lavoratori e cittadini.

L'Usb ha oggi denunciato come una dipendente della boutique di Dolce e Gabbana dell'aeroporto sia stata ricoverata in ospedale, per cause secondo il sindacato collegata proprio alle condizioni di lavoro nel terminal dopo l'incendio. "Valentina, dipendente di Dolce e Gabbana, si trova febbricitante e sotto flebo di cortisone, presso il pronto soccorso dell'Aeroporto di Fiumicino. – scrive in una nota Francesco Iacovono responsabile Usb lavoro privato – Nonostante la terza relazione dell'Istituto Superiore di Sanità che conferma ancora la presenza di diossine e furani, i lavoratori del molo C, a ridosso del Terminal 3, non hanno prescritta alcuna protezione dal rischio degli agenti inquinanti e continuano ad ammalarsi".

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