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Imprenditore romano compra l’Isola di Serpentara: atollo da sogno in Sardegna

L’imprenditore romano Fabio Sbianchi ha acquistato l’Isola di Serpentara, un atollo da sogno in Sardegna, nel Comune di Villasimius. L’isola resterà parco: “Voglio mettere in sicurezza la torre spagnola di San Luigi e cederla in comodato d’uso gratuito al Comune e all’Area marina protetta” ha detto.
A cura di Alessia Rabbai
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Immaginate di comprarvi un atollo, quale scegliereste? Sicuramente un posto da sogno, che vi ha fatto innamorare. Così è stato per l'imprenditore romano Fabio Sbianchi, che ha acquistato l'Isola di Serpentara in Sardegna. Il prezzo è top secret. Come riporta l'Unione Sarda, il 57enne fondatore della fondatore della Octo Telematics, che si occupa di servizi per la mobilità, ora è proprietario dell'atollo davanti a Villasimius: 134 ettari inedificabili dell'area marina protetta Capo Carbonara sottoposto alla massima tutela ambientale.

Imprenditore romano compra l'Isola di Serpentara

Sbianchi ha comprato l'Isola di Serpentara a luglio ma firmerà l'atto notarile il prossimo ottobre. Come riporta il quotidiano sardo, l'imprenditore intende mettere in sicurezza la torre spagnola di San Luigi e cederla in comodato d'uso gratuito al Comune e all'Area marina protetta: "Quell'isola oggi è un parco e deve rimanere tale" ha detto. La vendita dell'atollo ha vissuto una storia tormentata, caratterizzata da diverse vicissitudini che si sono susseguite nel tempo: acquistata nel 1975 da un privato e da una società immobiliare romana dichiarata fallita, Serpentara era stata all'asta senza successo per ben tre volte fino al 2010, con un prezzo base di 600mila euro. Nello stesso anno l'indipendentista Doddore Meloni, l'aveva occupata annettendola alla Repubblica di Maluentu, insediatasi nell'isola di Mal di Ventre, in provincia di Oristano.

L'Isola di Serpentara, un atollo da sogno in Sardegna

L'Isola di Serpentara si trova a circa quattro chilometri a Sud-Est della Sardegna. L'atollo presenta rocce granitiche e il nome, dato dai francesi, deriva proprio dalla sua natura "avversa" e, secondo alcuni, dalla forma della costa occidentale, che ricorda, appunto, il nome di un serpente. Si tratta di un'atollo completamente disabitato e sul quale ricade un vincolo paesaggistico e ambientale assoluto perché sito d'interesse comunitario, dunque non vi si può edificare nulla. L'unica costruzione presente ad oggi sull'isola è la torre di San Luigi, realizzata dagli spagnoli per l'avvistamento delle navi saracene, che infestavano le coste del Sarrabus.

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