Imen Chatbri aveva trascorso la serata insieme al suo killer in un bar di piazza Venezia
Imen Chatbri, la 37enne tunisina trovata morta sulle banchine del Tevere, aveva trascorso la serata insieme al suo assassino. Avrebbero bevuto un drink insieme in un bar di piazza Venezia, proprio di Fronte all'Altare della Patria accanto a via del Corso. "Veniva due o tre volte alla settimana", ha dichiarato uno dei baristi alle telecamere di Quarto Grado, la trasmissione di Rete Quattro condotta da Gianluigi Nuzzi. "I poliziotti mi hanno chiesto se conoscevo quelle persone che erano con lei. Da quello che ho capito erano due". Con questi due uomini Imen ha trascorso la sera di mercoledì primo maggio, poco prima di essere afferrata per le caviglie dal suo assassino ed essere gettata giù da Ponte Sisto.
Il percorso di Imen: da piazza Venezia a Ponte Sisto
Uno dei due uomini era il suo fidanzato olandese, sentito subito dagli investigatori ma immediatamente scagionato. L'altro era un corteggiatore che già in passato aveva respinto. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire il percorso che la donna ha fatto nella notte: da piazza Venezia ha attraversato il centro storico, probabilmente è passata per largo Argentina e Campo de'Fiori, poi è arrivata a Ponte Sisto, il ponte conduce a Trastevere. Là lo stesso uomo che sedeva insieme a lei intorno a un tavolino del bar di piazza Venezia l'ha avvicinata, l'ha afferrata per le caviglie e l'ha gettata giù. L'assassino ha sceso le scale, frugato nella borsa da palestra della donna e poi se n'è andato dopo averle messo un giubbino sopra la testa. Le ha rubato orecchini, anello, ma soprattutto lo smartphone, dove forse c'era qualche prova della sua colpevolezza. L'uomo ora è ricercato. Il corteggiatore respinto sarebbe un suo connazionale e avrebbe seguito e pedinato Imen per vendicarsi del suo rifiuto. Questa l'ipotesi investigativa su cui stanno lavorando le forze dell'ordine. L'accusa è di omicidio volontario premeditato.