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Il papà di Luca Varani: “Il giorno della Cassazione porterò le foto di mio figlio dopo il massacro”

Il 3 luglio la Cassazione si pronuncerà sulla condanna di Manuel Foffo, uno dei due artefici dell’efferato omicidio di Luca Varani avvenuto il 4 marzo 2016 in un appartamento nel quartiere Collatino. “Non vogliamo che prenda 30 anni e poi magari goda di agevolazioni, permessi o sconti di pena” grida con fermezza Giuseppe Varani, papà del giovane massacrato con oltre cento colpi tra martellate e coltellate.
A cura di Simona Berterame
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Il 3 luglio la Cassazione si pronuncerà sulla condanna di Manuel Foffo, uno dei due artefici dell’efferato omicidio di Luca Varani avvenuto il 4 marzo 2016 in un appartamento nel quartiere Collatino. Marco Prato, l'altro imputato per il delitto, si è tolto la vita in carcere nel gennaio 2017. In primo grado Foffo, che ha scelto il rito abbreviato, era stato condannato a 30 anni di reclusione. Una pena poi confermata anche dalla Corte d'Assise in secondo grado. L'omicida aveva sì disturbi della personalità ma ha compiuto gesti "deliberati e volontari perpetrati con piena consapevolezza delle conseguenze" si legge nelle 29 pagine di motivazioni della sentenza.

Lo sfogo del papà di Luca

"È stato un processo sottovalutato, l'assassino di mio figlio meritava una pena maggiore. Non vogliamo che prenda 30 anni e poi magari goda di agevolazioni, permessi o sconti di pena" grida con fermezza Giuseppe Varani, papà del giovane massacrato con oltre cento colpi tra martellate e coltellate. Mancano solo due giorni alla sentenza definitiva e i genitori di Luca, privati in un modo così atroce del loro unico figlio, sperano che vengano confermati i 30 anni. "Si tratta dell'omicidio del secolo per ferocia e crudeltà – continua Giuseppe – lo hanno massacrato per il loro sadico divertimento, il corpo di Luca è stato martoriato per ore. Luca è attirato lì con l'inganno, quei due infatti avevano mandato lo stesso messaggio ad oltre 20 persone e nonostante questo non è stata considerata la premeditazione e neanche l'omissione di soccorso".

L'annunciata protesta del padre di Luca Varani

Per i genitori di Luca si tratta di un ergastolo mancato, una condanna che Foffo ha potuto evitare grazie alla scelta del rito abbreviato. "La pena di morte l'ha inflitta a mio figlio senza pietà, mentre il fine pena mai lo ha dato a noi genitori costretti a vivere di ricordi. Non posso accettare che lui un giorno possa uscire e buttarsi tutto alle spalle". Giuseppe tiene da anni in un cassetto due fotografie del corpo martoriato del figlio. Luca è riverso a terra, il suo viso è ricoperto di piccoli tagli ed ha ancora un grosso coltello conficcato nel petto. "Queste fotografie l porto sempre con me in tribunale, tutti dovrebbero vederle – conclude Giuseppe – anche se sono immagini forti perché farebbero capire davvero come è stato ridotto mio figlio. Le porterò anche in Cassazione".

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