Il nuovo ospedale dei Castelli Romani servirà 300mila cittadini: “Il sogno di una comunità”
Quindici ettari, 60mila metri quadrati di superficie coperta, 342 posti letto (137 quelli attivati già da ora) 22 ambulatori con 17 posti a disposizione per la dialisi e 14 per le acuzie. Undici i macchinari per la diagnostica per immagini, 9 le sale operatorie e 22 ascensori. Il nuovo ospedale dei Castelli Romani, inaugurato ieri, servirà un bacino di circa 300mila cittadini che vivono tra i colli della provincia a sud di Roma e del litorale sud, tra Ardea, Anzio e Nettuno. La struttura si trova sulla via Nettunense, nella parte bassa di Ariccia, ed è collegata sia con i paesi sulla via Appia, Ariccia, Genzano e Albano Laziale su tutti, ma anche con i centri del litorale. "Oggi si è realizzato il sogno di una intera comunità. L'Ospedale dei Castelli, il più grande e tecnologicamente dotato del territorio della Asl Roma 6, rappresenta il risultato di un progetto concreto e illuminato, nel segno della qualità, dell'umanizzazione e dell'innovazione. Si tratta di un'opera molto attesa, sulla quale i cittadini dei Castelli e del litorale nutrono aspettative altissime", ha dichiarato il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda nel corso della inaugurazione. "E' stato un viaggio lungo e faticoso, ma ce l'abbiamo fatta, c'e' stata una eredita' importante da chi ci ha preceduto, tutti hanno indossato la stessa maglia. Nessuno si è sottratto alle responsabilità. Non è ordinario avere un Ospedale nuovo in una regione in queste condizioni, una opera pubblica necessaria. Ora questo Ospedale diventi un vero cantiere. Abbiamo avuto il primo nato, e quando è nato è nato l'Ospedale".
Per il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il nuovo ospedale " "è moderno, un polmone vivo e nuovo della nostra sanità regionale. Noi abbiamo un problema troppo spesso di affluenza verso la Capitale per l'assenza di luoghi di accoglienza e cura, o di fuga dalla Regione. E' una ripartenza per il Lazio, ma anche un risultato ottenuto: abbiamo combattuto per il risanamento della sanità regionale. Solo sei anni fa avevamo 700 milioni l'anno di disavanzo, il blocco delle assunzioni e i Lea tra i più bassi d'Italia. Oggi la spesa è sotto controllo, stanno partendo i concorsi per 5000 assunti e i Lea stanno tornando negli standard nazionali come mai era avvenuto. L'apertura dell'ospedale dunque è un atto simbolico, è il segno di una fase che ci stiamo lasciando dietro le spalle".