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Il ministro inglese Boris Johnson: “Non è possibile trasferire il piccolo Charlie Gard a Roma”

La richiesta dell’Italia non può essere accolta, ha detto ufficialmente il ministro inglese Boris Johnson al ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano nel corso di un colloquio telefonico.
A cura di Enrico Tata
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Il piccolo Charlie Gard non può essere trasferito all'ospedale Bambino Gesù di Roma. La richiesta dell'Italia non può essere accolta, ha detto ufficialmente il ministro inglese Boris Johnson al ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano nel corso di un colloquio telefonico. Stando a quanto riporta una nota della Farnesina, Alfano avrebbe ribadito a Johnson l'offerta dell'ospedale pediatrico romano di accogliere Charlie, ma l'inglese avrebbe spiegato le ragioni legali che costringono il governo britannico a rifiutare l'offerta.

A bloccare il piccolo Charlie al Great Ormond Street Hospital di Londra, dov'è ricoverato da ottobre 2016, sono tre sentenze delle Corti britanniche e il giudizio della Corte europea dei diritti dell'uomo. Secondo i medici il neonato, dieci mesi appena, non può essere curato, non esiste terapia per arrestare la rarissima malattia genetica che lo ha colpito. Per questo i medici inglesi hanno deciso bloccare la ventilazione artificiale e di somministrare a Charlie solo cure paliative. Continuare i trattamenti, sostengono i medici, causerebbe solo dolore e ulteriori danni al piccolo.

Ieri la mamma di Charlie ha contattato l'ospedale Bambin Gesù di Roma, che si era detto disponibile, con le parole della presidente Mariella Enoc, ad ospitare il bimbo e a farsi carico di studiare eventuali possibili terapie sperimentali.

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