Il litorale romano invaso dalle falene: segnalazioni da Ostia a Ladispoli

Il litorale romano è invaso dalle falene. Da Civitavecchia ad Ostia, passando per Ladispoli, Fregene e Fiumicino, è impossibile non notarle mentre svolazzano qua e là: la loro presenza è evidente. Bruttine, con striature marroni a zig zag sulle ali e antenne che sembrano piume, le falene, anche dette ‘farfalle della quercia', hanno conquistato spiagge e aree verdi. Sono tantissime e diventate virali le segnalazioni degli utenti sui social network, che scattano foto di prati o pareti ricoperti da numerosi esemplari. Alcuni le definiscono ‘bellissime farfalle', ritenendole affascinanti, altre le considerano orripilanti, proprio per il loro aspetto che solo lontanamente si avvicina alle farfalle colorate che svolazzano di giorno in campagna. Alcune persone approfittano del boom di falene per scattarsi selfie, altre chiedono informazioni sul perché ce ne siano così tante e da cosa sia dovuto. La cosa certa è che sono innocue, quindi non c'è da preoccuparsi!
Cosa sono le falene
La ‘Lymantria Dispar', comunemente conosciuta come falena, è un insetto solitamente notturno, tipico del periodo estivo. I maschi sono marroni e giallastri, mentre le femmine di un colore bianco sporco. Sono polifaghe, gli adulti compaiono tra fine giugno e inizio luglio, ma è possibile vederli anche nel mese di agosto. Ma, in via eccezionale, quest'anno possiamo ammirarne tantissimi esemplari anche di giorno, specialmente nelle aree verdi e in spiaggia. Le falene tuttavia hanno una vita breve, e muoiono entro circa un mese.
Perché ci sono tante ‘farfalle'?
L'invasione delle falene è un fenomeno che, secondo quanto affermano gli entomologi, avviene ogni nove-dieci anni, già accaduto in passato in altre zone d'Italia. Il motivo sarebbe riconducibile ad un ciclico accrescimento demografico della popolazione delle falene, che potrebbe ricondursi al calo di uccelli insettivori predatori. Ma perché se sono insetti notturni volano anche di giorno? "La Lymantria trovandosi in numero ben superiore alla ‘norma' ha modificato anche il suo comportamento naturale. A causa del sovraffollamento dei loro nidi, come possono essere, ad esempio, le cavità degli alberi, non sanno dove trovare rifugio e vagano" ha spiegato il Giuseppe Carpaneto, professore di Zoologia all'Università Roma Tre.