Il killer del gioielliere di Prati prima e dopo la rapina (Foto)
Ecco le immagini che riprendono Ludovico Caiazza poco prima di entrare nella gioielleria dell'orafo Giancarlo Nocchia in via dei Gracchi, quartiere Prati a Roma, la parrucca di capelli neri e lunghi ben calcata in testa e occhiali da sole. E poi i fotogrammi che lo riprendono mentre si allontana, 12 minuto dopo aver ucciso Nocchia sfondandogli la testa dopo averlo ferito ad una gamba con un coltello, e avendo ripulito i cassetti della gioielleria da tutti i preziosi creati dall'artigiano. Agli agenti che lo arrestano a Latina alcuni giorni dopo la tragica rapina, Caiazza dirà che non aveva nessuna intenzione di ucciderlo, ma voleva solo tramortirlo.
Trasferito nel carcere di Regina Coeli sabato notte, dopo poche ore Caiazza, 32 anni e problemi di tossicodipendenza, si impicca con un lenzuolo e muore in cella. Ora sulla sua morte indaga la magistratura, che dovrà verificare se ci sia stata negligenza da parte della casa circondariale romana nel non tenere sotto sorveglianza visiva il detenuto. Nel pomeriggio il detenuto aveva incontrato una psichiatra che, pur registrando nell'uomo una grande agitazione, non aveva immaginato un epilogo così tragico.