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Il commissario di Roma, Tronca: “Il modello Milano non si può esportare”

Prime parole di Francesco Paolo Tronca come commissario di Roma: “Non si può esportare il ‘modello Milano’ ad altre realtà, ma prenderne il meglio e adattarne”, ha detto Tronca, che oggi nel capoluogo lombardo chiude, da prefetto, il semestre Expo. Su Gabrielli: “Profonda sintonia”. E sulla mafia: “Si può combatterla anche attraverso la pubblica amministrazione”.
A cura di Francesco Loiacono
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La sua nomina a commissario di Roma, al posto del sindaco decaduto Ignazio Marino, ha sorpreso molti. Ma non lui, il 63enne Francesco Paolo Tronca, attualmente prefetto di Milano dove oggi, 31 ottobre, concluderà il semestre di Expo 2015. In tanti avranno visto una logica nel portare nella Capitale il prefetto della "Capitale morale" (Cantone docet), anche se lui stesso, nelle prime dichiarazioni all'indomani della nomina ammette: "Non si può esportare e applicare tout court il ‘modello Milano' ad altre realtà, ma si può prendere il meglio di questa esperienza per adattarlo a situazioni differenti".

"Si può combattere la mafia attraverso la pubblica amministrazione"

Tronca ha spiegato di aver sentito il premier Matteo Renzi manifestandogli il proprio "orgoglio per aver avuto fiducia in me", e di non aver avuto "nessun tentennamento" di fronte alla nomina. Nomina che lo porterà a Roma, città che nel 2011 lo vide al centro di uno "scivolone" con al centro il figlio, portato allo stadio da un'auto di servizio dei pompieri. E città di cui è prefetto Franco Gabrielli: "Con lui c'è profonda sintonia", ha spiegato Tronca, che ha poi rilasciato quella che potrebbe essere una prima dichiarazione programmatica da commissario: "La mafia si può combattere anche attraverso la pubblica amministrazione, si possono colpire gli interessi economici in modo duro e secco".

Su eventuali pressioni o nomi già pronti per aiutarlo a completare la sua squadra, Tronca ha detto di non avere alcun timore: "Quando si ricoprono certe responsabilità bisogna guardare avanti, tenere fermo il timone, e tenerlo stretto in proprio. Vado avanti come sono andato avanti sempre: sui binari della legalità, della mia coscienza e della posizione che vado a occupare, secondo le direttive che ricevo dallo Stato". Guardare avanti, senza voltarsi indietro. Neppure per incontrare la persona di cui prende il posto, Ignazio Marino: "Non so se lo vedrò. Nelle mie esperienze passate non ricordo di avere incontrato il sindaco uscente".

Oggi Tronca è ancora a Milano, per la chiusura dell'Expo, evento sul quale si promuove: "Esprimo piena soddisfazione per aver gestito in piena sicurezza un evento di dimensioni così significative e che soprattutto è durato sei mesi. Expo produrrà effetti di lunga durata per Milano, per diversi anni". Adesso i romani sperano di promuoverlo anche da commissario della loro città.

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