Il capitano Ultimo: “Ucciso un carabiniere della gente, Mario Rega era uno di noi”

"È stato ucciso un carabiniere della gente, il vice brigadiere Mario Rega era uno di noi. Non accettiamo strumentalizzazioni sulla sua morte". A parlare, sentito dall'agenzia AdnKronos, è il colonnello Sergio De Caprio, il ‘capitano Ultimo', che oggi ricopre la carica di presidente del Sim (Sindacato Italiano Militari) Carabinieri. "Guardiamo in silenzio quelli che hanno la responsabilità di garantire la sicurezza dei cittadini e dei carabinieri. Li guardiamo da anni, li ascoltiamo da anni . Non saremo complici delle loro inefficienze, non favoriremo la loro incapacità. L'indifferenza che hanno verso i problemi ed i diritti dei carabinieri è uguale all'ipocrisia che esprimono quando veniamo uccisi. Si chiama sciacallaggio. Non ci appartiene", le parole del ‘capitano Ultimo', che nel 1993 arrestò Totò Riina. Il carabiniere ha aperto da mesi una casa famiglia a Roma che ha chiamato come lui, “Capitano Ultimo”, e che ha come obiettivo il reinserimento di minori disagiati o figli di famiglie segnate dal crimine.
Ad esprimere dispiacere per la morte del vicebrigadiere Rega, sempre all'agenzia AdnKronos, è anche Martina Giangrande, figlia del carabiniere Da poco ha aperto una casa famiglia a Roma che ha chiamato come lui, “Capitano Ultimo”, e ha come obiettivo il recupero e il reinserimento di minori disagiati o figli di famiglie segnate dal crimine. , ferito gravemente da Luigi Preiti davanti a palazzo Chigi il 28 aprile del 2013: "Sono vicina alla famiglia del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega e a tutta l'Arma in questo momento di dolore. Dispiace apprendere queste notizie, di chi viene colpito mentre è in servizio per aiutare gli altri. Io ci sono passata, io che per un motivo futile ci ho rimesso una vita tranquilla. Ci vorrebbe un mondo migliore".