L’ignobile scritta con svastica apparsa sulla lapide di Aldo Moro: “A morte le guardie”
La scritta ‘A morte le guardie' e una svastica disegnata sul lato. È comparsa questa mattina, intorno alle 7, sulla base di cemento della lapide commemorativa dell'uccisione della scorta di Aldo Moro in via Mario Fani a Roma, incrocio con via Stresa. Sul posto, stando a quanto si apprende, è intervenuta la polizia, che sta indagando su quanto avvenuto. La targa sarebbe stata momentaneamente rimossa per lavori di restauro e quindi non era presente quando è stata disegnata la scritta, probabilmente nella notte di oggi. Forse, ma è un'ipotesi improbabile, chi ha scritto quegli insulti non era neanche a conoscenza del fatto che su quella lastra di cemento solitamente c'era una targa in memoria dell'agguato di via Mario Fani, compiuto da militanti delle Brigate Rosse il mattino del 16 marzo 1978, quasi quaranta anni fa esatti, in cui morirono cinque uomini della scorta di Moro.
"Lo sfregio alla lapide commemorativa della strage di via Fani è un atto eversivo nazifascista contro la memoria ed i valori democratici che Aldo Moro e gli uomini della sua scorta rappresentano. Sono segnali inquietanti che devono essere seguiti con molta attenzione dalle istituzioni e dalla politica. Ai familiari delle vittime esprimo tutta la nostra solidarietà", è stato il commento di Paolo Bolognesi, deputato Pd, presidente dell'Associazione 2 agosto 1980.
Il comune interviene per la rimozione delle scritte
Il presidente della Democrazia Cristiana fu rapito e segregato per 55 giorni dalle Brigate Rosse, poi fu ucciso. Il suo cadavere fu ritrovato a Roma il 9 maggio 1978, chiuso nel bagagliaio di una Renault 4 in via Caetani, una traversa di via delle Botteghe Oscure, dove aveva sede il Partito Comunista Italiano. Il Comune di Roma è intervenuto con gli uomini delle squadre decoro dell'Ama per la cancellazione delle scritte oltraggiose. La scritta è stata rimossa questo pomeriggio.