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“I problemi sono tanti. Città complicata ma unica”, le prime parole del prefetto Gabrielli

Queste le prime parole di Franco Gabrielli, ex capo della Protezione Civile e nuovo Prefetto di Roma, nominato ieri come sostituto di Giuseppe Pecoraro, in carica per 6 anni.
A cura di Enrico Tata
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"I proclami non servono, ci vogliono condivisione e dialogo. I problemi sono tanti, vediamo le priorità. Bisogna lavorare insieme, ognuno nelle proprie funzioni e responsabilità. Così renderemo un servizio a questa città complicata, ma fatta anche di tanta gente che anche nelle difficoltà ha un approccio molto corretto. Dobbiamo essere sempre al loro servizio”. Queste le prime parole di Franco Gabrielli, ex capo della Protezione Civile e nuovo Prefetto di Roma, nominato ieri come sostituto di Giuseppe Pecoraro, in carica per 6 anni. Questa mattina, dopo l'incontro con il sindaco Marino, Gabrielli si è fermato a parlare con i cronisti.

“Sono molto grato dell'accoglienza che mi ha riservato il sindaco perché è fondamentale il dialogo con le istituzioni, a partire da chi ne ha la responsabilità, perché il sindaco è oggi il front office delle istituzioni nel Paese. Se poi è il sindaco di Roma credo che questo front office abbia una dimensione ancora più importante. Sono onorato, e non potrei essere altrimenti, perchè ricoprire la carica di Prefetto della Capitale del Paese credo che per un funzionario dello Stato sia un riconoscimento importante. Quindi di questo sono grato ma, allo stesso tempo, consapevole di quello che comporterà”, ha detto. A chi gli chiedeva quali sono ora i problemi da affrontare con priorità, Gabrielli ha risposto che “li affronteremo di volta in volta. Li risolviamo e poi diciamo di averli risolti”. E poi sulla via Crucis di questa sera e la partita fra Roma e Napoli di domani, i primi due eventi che dovrà gestire come prefetto, ha scherzato: “Speriamo non sia la mia via Crucis”.

Sulle minacce di possibili attentati a Roma, il neo prefetto ha spiegato che “oggi potremmo dire che siamo ai tempi dell'Isis, quindi una minaccia importante. Però il nostro è anche un Paese senza memoria perchè forse ci siamo già dimenticati della metropolitana di Londra, di quello che sono state certe situazioni che per certi aspetti sono state molto più gravi di quelle di questi giorni. Quindi non dobbiamo trasmettere un messaggio allarmistico ma di consapevolezza: come in Protezione civile non esiste ‘rischio zerò, non esiste la sicurezza assoluta”. Gabrielli, tra l'altro, coordinò le indagini che portarono alla cattura di uno degli attentatori della metropolitana di Londra in Italia.

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