I pittori di piazza Navona protestano al Campidoglio: “Noi ridotti alla fame”

“Siamo una storica comunità ridotta alla fame per la vostra incapacità”, c'è scritto su uno dei cartelloni esposti in piazza del Campidoglio dai pittori di strada di piazza Navona. “Sogno del sindaco: buttarci dalla rupe tarpea" "No alla cacciata dei pittori da piazza Navona", "Veltron incepit, Alemannus perseveravit, Marinus ad finem adduxit" "Noi siamo una risorsa non un cancro da estirpare", "Com+une di Roma: il mondo che ama l'Italia dell'arte ti sta guardando". Questi gli altri striscioni della manifestazione. Stamattina paesaggisti, ritrattisti, caricaturisti del centro storico si sono riuniti sotto il Comune per protestare e chiedere all'amministrazione dialogo e rispetto. Uno dei pittori si è messo alla gogna dentro un quadro. Prendendo spunto dai celebri tagli delle tele del Fontana, il ritrattista ha infilato la testa dentro il dipinto. "Con un profondo senso di disgusto e di nausea per una amministrazione che da nove anni ci ha abbandonato e allora – ha spiegato il ritrattista – applico il concetto di azione e di distruzione e da Fontana prendo il gesto: il taglio famoso. Ma siccome l'opera è innocente ed è il pittore che è colpevole per il Comune, è il pittore che si mette alla gogna. L'arte non muore mai, viva l'arte e abbasso il Comune".
"Noi vogliamo essere una risorsa per Roma e vogliamo avere interlocutori capaci che capiscono di cosa di parla. Invece, per il Comune non dobbiamo più esistere, dobbiamo sparire. Noi chiediamo di riavere la nostra dignità", hanno spiegato. Uno di loro ha aggiunto: “Devono applicare la delibera 40 che aspetta da sette anni di essere applicata. Nel febbraio 2007 è uscita una delibera che serve a regolamentare la posizione dei pittori – ha aggiunto leggendo quanto previsto nella delibera – individuazione di aree da destinare allo svolgimento dell’attività artistica dei ritrattisti in piazza Trinità dei Monti, ponte Sant’Angelo e piazza Navona, si stabilisce un certo numero di postazioni: 44 a piazza Navona, 12 a Trinità dei Monti e 15 a Castel Sant’Angelo che con una turnazione avrebbe fatto lavorare 91 artisti. A quel punto la delibera 40 conclude che con successivo provvedimento verranno stabiliti i criteri per l’assegnazione di tali postazioni. Sono passati sette anni e non è successo nulla”.