I medici scambiano un ascesso cerebrale per un tumore: la procura indaga sulla morte del paziente

I medici scambiano un ascesso cerebrale, cioè un accumulo di pus nel cervello causato da un'infezione, per un tumore. Questo errore potrebbe essere stato fatale per Michele Mario S., morto lo scorso 29 aprile all'ospedale San Camillo. E' quanto sta cercando di accertare la procura di Roma, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, per ora senza indagati. Il pubblico ministero Caterina Sgro ha disposto un'autopsia sul corpo dell'uomo che verrà effettuata dal medico legale Luigi Cipolloni. Entro sessanta giorni verranno depositate le conclusioni del perito.
Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la prima diagnosi errata sulle condizioni del 52enne sarebbe stata effettuata dai medici dell'ospedale di Isernia, quando l'uomo si presentò per alcuni dolori alla testa. Le ombre visibili nell'area del cervello con gli esami strumentali furono scambiate per un tumore cerebrale e così i sanitari decisero di ricoverare il paziente. Quest'ultimo preferì recarsi all'Ospedale San Camillo di Roma, ma anche il personale medico del nosocomio laziale confermarmò la diagnosi errata dei colleghi molisani. Dopo il decesso del paziente e la scoperta dell'errore, familiari presentarono una denuncia ai carabinieri della stazione Parioli.