I giudici: Ama non deve risarcire Cerroni con 900 milioni di euro
La Corte d'Appello di Roma ha dato ragione all'Azienda Municipale Ambiente di Roma, respingendo così il ricorso presentato dal Consorzio Laziale Rifiuti contro il lodo arbitrale del 24 aprile 2015. Il Consorzio, con il ricorso presentato, chiedeva 900 milioni di euro per i costi sostenuti per la costruzione del gassificatore di Malagrotta e per i mancati guadagni dalla vendita di energia elettrica generata dall'impianto stesso.
Niente da fare, dunque: per i giudici della Corte d'Appello di Roma, l'Azienda Municipale Ambiente non deve nulla al "soggetto privato", che "voleva porre a carico delle casse pubbliche investimenti autonomamente intrapresi". Lo ha comunicato la stessa Azienda Municipale Ambiente in una nota ufficiale. Soddisfatto il presidente ed amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani: "La sentenza è un'ottima notizia e sgombra il campo da ogni pretesa incongrua e ingiustificata da parte del Consorzio Laziale Rifiuti, rendendo così giustizia. Ama ha reagito con fermezza", ha proseguito Bagnacani, "per non subire un danno ingiustificato con un esborso a carico delle casse pubbliche di circa un miliardo. E' dunque un grandissimo successo per l'azienda ma anche e soprattutto per tutti i cittadini romani. Ringrazio il pool di legali che ha reso possibile questo straordinario risultato", ha concluso ancora il numero uno dell'Azienda Municipale Ambiente.