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Omicidio Marco Vannini

I genitori di Marco Vannini: “Ciontoli non va crocifisso? Noi siamo stati crocifissi”

“Il dolore ce l’abbiamo io e mio marito ed è un dolore che ci accompagnerà fino alla morte. Loro dicono ‘non si può crocifiggere un uomo per un errore’. Ma siamo noi che siamo stati croficissi”, ha dichiarato mamma Marina, la madre di Marco Vannini, nel corso della puntata di ieri de ‘La vita in diretta’.
A cura di Enrico Tata
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Marco Vannini
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Nel corso della puntata della ‘Vita in diretta' andata in onda ieri su Rai Uno i genitori di Marco Vannini hanno risposto, ancora una volta, alle parole degli avvocati della famiglia Ciontoli, che due giorni fa hanno convocato una conferenza stampa per spiegare le motivazioni per cui Antonio Ciontoli è stato condannato in appello a 5 anni per omicidio colposo. I legali Miroli e Messina hanno dichiarato: "Una persona (cioè Ciontoli ndr.) non può essere crocifissa per un errore". Ha risposto mamma Marina, la madre di Marco, in diretta su Rai 1: "Il dolore ce l'abbiamo io e mio marito ed è un dolore che ci accompagnerà fino alla morte. Loro dicono ‘non si può crocifiggere un uomo per un errore'. Ma siamo noi che siamo stati croficissi".

Il sangue uscito dalla ferita di Marco Vannini

Altro punto della conferenza stampa di Miroli e Messina contestato dai genitori di Marco Vannini è il passaggio in cui i due avvocati affermano che Marco Vannini non avrebbe perso molto sangue dalla ferita provocata dal colpo di pistola sparato da Ciontoli. "Quando mi taglio la barba esce la stessa quantità di sangue", ha detto uno dei due legali. L'avvocato Gnazi, che assiste i familiari di Vannini, ha spiegato: "Il dibattimento ha dimostrato che tutto è avvenuto in quella vasca, la vasca nel bagno dei Ciontoli. Il Ciontoli ha detto di aver tentato di aver bloccato il sangue con le mani subito dopo aver sparato il colpo. Ma quella vasca l'avete vista pulita come quella di un hotel a 5 stelle. Non dobbiamo farci prendere in giro, perché questa è una presa in giro". Secondo una superperizia chiesta dai pm, il ragazzo avrebbe perso dai due ai tre litri di sangue dopo lo sparo. "Noi lottiamo per dare giustizia a Marco, lo abbiamo giurato. Urlava, chiamava noi, ma non hanno fatto niente per salvarlo. Ora lottiamo per dargli giustizia, lo faremo fino alla fine perché merita una giustizia vera", le parole di Valerio, il papà di Marco.

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