I centri estivi nel Lazio riaprono il 15 giugno: bambini con la mascherina, niente giochi condivisi
Dal 15 giugno riaperono i centri estivi nel Lazio e a Roma. La Regione in un'ordinanza a firma del governatore Nicola Zingaretti ha pubblicato le linee guida alle quale doversi attenere: organizzazione in turni, mascherine e giocattoli da utilizzare senza scambio, mentre i genitori dei piccoli dovranno essere ben informati sulle regole da seguire e sottoscrivere un accordo con l'ente gestore. Il provvedimento ha fatto seguito all'allegato 8 del decreto del presidente del consiglio dei ministri del 17 maggio scorso in vista della nuova fase dell'emergenza coronavirus. "I bambini e gli adolescenti- spiega l'assessore alle Politiche sociali, Welfare ed Enti locali, Alessandra Troncarelli – hanno risentito maggiormente delle limitazioni alla mobilità e alla socialità nel periodo di lockdown necessario al contenimento dell'epidemia. La Regione Lazio, considerato un indice di contagiosità in progressivo decremento, intende assicurare a loro e alle rispettive famiglie servizi inclusivi di educazione, socialità e accoglienza".
Le regole da seguire nei centri estivi per bambini e ragazzi
Le regole riguardano le attività che coinvolgono bambini di età superiore ai tre anni ragazzi e adolescenti. Sarà possibile svolgere attività nelle scuole, oratori, spazi per famiglie, locali appositamente adibiti, oppure all'aperto, nelle aree verdi e nei parchi. I genitori e gli accompagnatori dovranno lasciarli all'ingresso, in una zona dedicata all'accoglienza. A dover in dossare la mascherina saranno i bambini al di sopra i 6 anni di età e il personale. I giochi dovranno essere ad utilizzo esclusivo di un singolo gruppo e non potranno essere scambiati se non dopo disinfezione. Inoltre dovranno essere messi a disposizione degli ospiti e dei dipendenti gel igienizzanti in tutti gli ambienti, specialmente all'ingresso e di uscita. Gli organizzatori potranno suddividere gli ospiti in fasce orarie, scaglionandoli in vari turni. Sarà inoltre possibile, ma non obbligatoria la misurazione della temperatura corporea, per rilevazione della febbre.